Nelle superfici firmate Alpi il valore della sapienza manuale si fonde in una cultura industriale evoluta; sofisticati macchinari sono ancora capaci di dialogare a tu per tu con le persone che ne rappresentano il vero motore, gli stessi individui da sempre al centro dei progetti. Già a partire dagli anni ‘80 la passione per il design ha portato l’azienda a collaborazioni di successo con il mondo dell’architettura e della progettazione, sviluppando inedite finiture con Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Angelo Mangiarotti e molti altri. Oggi è con quello stesso slancio e la stessa voglia di sperimentare che si è dato il via a questo nuovo percorso che l’azienda ama definire ALPI 2.0.”
Sfogliatura, tintura, composizione, incollaggio, pressatura, squadratura, tranciatura, collaudo… è la fitta sequenza produttiva del legno Alpi, in cui forma e sostanza dialogano tra tecnica e sapiente manualità: l’azienda scompone e ricompone il legno di Pioppo, Tiglio o Ayous, tutti rigorosamente di origine controllata, in infinite essenze, finiture e decori attraverso un particolare processo che sfoglia il legno e lo tinge per immersione; infine, sovrapponendone i fogli tinti ricrea un nuovo tronco. Un processo produttivo affascinante, dove il tempo si è solo apparentemente fermato e dove una materia viva come il legno si esalta attraverso le tecnologie più innovative e l’importante eredità culturale del lavoro manuale.
Materia viva, certificata, eco-sostenibile, il legno Alpi, scomposto e ricomposto in infinite essenze, finiture e decori, rappresenta una proposta unica per varietà, dalle caratteristiche qualitative superiori, con illimitate soluzioni, a catalogo e bespoke, sempre costanti nei colori e nelle dimensioni, riproducibili nel tempo, per molteplici ambiti applicativi per ogni superficie. La “quadratura” del legno.
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