Le sedie dell’Ultima cena di Leonardo, interpretate dai designer

Fino al 1 dicembre 2013 al MAC di Lissone la mostra "(1:13) - Le tredici sedie mai dipinte nell’Ultima cena di Leonardo" espone le sedute immaginate per gli apostoli da 13 designer italiani.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 24/10/2013Aggiornato il 24/10/2013
Le sedie dell’Ultima cena di Leonardo, interpretate dai designer

È il più commosso e commovente di tutti l’apostolo Filippo nell’Ultima cena dipinta da Leonardo da Vinci alla fine del 1400. In piedi chiede se Cristo lo crede il futuro traditore. Ma su quale sedia era seduto? Alessandro Zambelli immagina una seduta con schienale-mosaico in cinque linee di tessere, i cui colori variano dall’azzurro del mare all’oro del grano. Ogni elemento scelto cela un significato simbolico che fa riferimento al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che dà anche il nome alla seduta: “Paniepesci”. 5 è il numero dei pani moltiplicati per 5.000 uomini, seduti in gruppi di 50, ma anche l’anno di nascita di Filippo, quinto tra i dodici apostoli di Gesù. Per i materiali, Zambelli sceglie il noce nazionale, in natura pianta simbolo della vita che si rigenera, e la pelle, materiale vivo per eccellenza. La seduta dal 19 ottobre al 1 dicembre è esposta al MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (viale Padania 6), nell’ambito della mostra (1:13) – Le tredici sedie mai dipinte nell’Ultima cena di Leonardo, con cui tredici designer sono invitati a guardare oltre la scena del dipinto di Leonardo, a immaginare e interpretare le 13 sedute degli apostoli invisibili all’interno del capolavoro.

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