House in Motion è il titolo della rassegna del Fuorisalone 2018 che, organizzata dal magazine Interni, festeggia la ventesima edizione e si prolunga fino al 28 aprile: aziende e designer interpretano il tema dell’abitare direttamente collegato e influenzato da quello della mobilità attraverso visioni innovative che fanno immaginare il prossimo futuro. L’appuntamento negli antichi chiostri dell’Università Statale, in via Festa del Perdono a due passi dal Duomo, è diventato negli anni uno degli appuntamenti più attesi e partecipati della Design Week milanese.
Oltre alla Statale, House in motion coinvolge anche l’orto Botanico di Brera e l’Audy City Lab in corso Venezia 11. Negli spazi espositivi sono in mostra 32 progetti macro e micro, ma è in programma, anche per tutta la prossima settimana, una fitta serie di eventi e incontri con architetti e designer. Tutto nell’ottica di un abitare che si evolve di pari passo con i cambiamenti negli stili di vita della persone. La quotidianità è infatti in continuo movimento e di questo deve tenere conto la nuova idea di casa. Le soluzioni progettuali in mostra hanno questi aspetti come punto di partenza intorno al quale la creatività si sbizzarrisce. Al progetto di House in motion hanno dato il loro contributo anche numerose aziende che, con i loro prodotti e il loro stile, offrono una propria interpretazione del tema, sviluppato nei modi più diversi.
Clei mette in scena una zone notte en plein air e all’insegna della flessibilità, denominata Dynamic wall: una parete attrezzata dalla quale scendono, tramite un sistema motorizzato, un letto singolo e due letti a castello.
L’installazione di Ikea, Alla scoperta dell’infinito, progettata da Lorenzo Damiani, nel cortile d’onore della Statale, fa vivere al visitatore l’esperienza di una casa in cui gli arredi e le funzioni si adattano ai cambiamenti di chi abita gli spazi e alle esigenze in divenire. Siamo fatti per cambiare: è questo, in perfetta sintonia con lo spirito di House in motion, anche il tema scelto da Ikea per l’anno 2018. All’interno di una mini abitazione in legno (dotata di una maniglia per immaginarla “trasportabile”) il filo conduttore è la modularità, l’idea di poter smontare tutto e ricominciare da capo in un altro luogo per soddisfare un concetto flessibile e appunto “in movimento” dell’esistenza umana. Oggetto simbolo di questo concept è la torcia a manovella “Ljusa”, proposta a chi entra nella casetta per illuminarne gli spazi.
Sempre nel cortile d’onore, lo studio Peter Pichler Architecture ha installato FutureSpace, una sorta di stella a sei punte dalle forme organiche e dinamiche.
L’architetto Massimo Iosa Ghini con Italcer Group presenta invece per House in motion, nel Cortile della Farmacia, una casa completamente aperta, arredata con pannelli ceramici e attrezzata con le più moderne tecnologie di connettività di Home Co-Thinking.
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