Si chiama 3D Housing 05 ed è la prima casa stampata in opera con tecnologia 3D in Italia, realizzata in piazza Beccaria in occasione del Fuorisalone edizione 2018. Ideata e progettata dall’architetto Massimiliano Locatelli dello studio milanese CLS Architetti, insieme a Italcementi, Arup e Cybe.
Si tratta di una casa di circa 100 metri quadrati, con zona giorno, zona notte, cucina, bagno, realizzata in tre settimane con una stampante 3D, prototipo per un’abitazione sostenibile, che può essere spostata per essere ricollocata altrove (dopo il 22 aprile questa sarà posta presso la sede di Italcementi) e ampliata. E grazie alla possibilità di costruirla in poco tempo, il costo è inferiore a quello di un’abitazione tradizionale. Questo esemplare è frutto di un progetto di ricerca sulle possibilità offerte dalla stampa 3d nel campo dell’architettura sostenibile, per rispondere alla sempre più urgente rivoluzione nel mondo degli alloggi.
3D HOUSING 05 è una casa progettata con un nuovo linguaggio architettonico sviluppato grazie a una tecnologia rivoluzionaria. Il calcestruzzo composito – il materiale da costruzione di base – è giustapposto a materiali altrettanto resistenti e senza tempo: l’ottone delle cornici delle finestre, il marmo dei sanitari, l’intonaco levigato come una delle possibili finiture delle pareti, i fogli di ottone lucido per un cucina industriale reinterpretata. La stratificazione del calcestruzzo genera uno schema, una superficie su cui le piante rampicanti possono crescere spontaneamente, raggiungendo il tet
to che diventa un giardino urbano. Il progetto nasce dal desiderio di pensare al nostro futuro, migliorare la qualità della vita attraverso la rivoluzione della tecnologia.
– La ristrutturazione dei costi di costruzione apre infinite possibilità: fornire alloggi per 1,2 miliardi di persone nel mondo senza un adeguato riparo, costruire rapidamente unità abitative in luoghi di emergenza, creare case da visionari contemporanei nei luoghi più esotici – anche su Marte.
– La casa può essere facilmente ampliata, rialzata, raddoppiata, persino spostata in una nuova posizione, con impatto zero grazie alla tecnologia utilizzata in modo innovativo. Il sistema cambia la relazione tra l’abitante e l’artefatto.
– Durante la costruzione la casa ha un basso impatto ambientale. È modellato con una speciale miscela di polveri cementizie, aggregati e leganti, e in futuro può essere demolito, polverizzato e ricostruito con lo stesso materiale. L’aggregato può provenire dal suolo locale, per evitare il trasporto e mimetizzarsi con le tonalità del contesto.
– Disegna la libertà, dove i vincoli tradizionali scompaiono e il materiale può essere facilmente modellato. Questa libertà consente una nuova relazione tra il cliente e l’architetto.