I temi fondanti della 58° edizione del Salone del Mobile 2019 e del Fuorisalone 2019 sono celebrati con importanti e imponenti installazioni distribuite nei punti nevralgici della città milanese, che dal 9 al 14 aprile 2019 sarà la Capitale del Design.
Come nelle scorse edizioni, anche quest’anno il Salone del Mobile punta i riflettori sulla centralità di Milano e sulla capacità creativa e la generosità di spirito della rete industriale alla sua base che lavora per offrire al mondo l’eccellenza. Oltre all’attenzione verso Milano e i suoi successi internazionali, il concept principale che anima la Fiera del 2019 è l’ingegno ovvero quell’abilità nel fare e nel pensare che stimola nuovi modi di vedere il mondo e di inventare soluzioni in cui il design provvede al benessere dell’uomo e della società.
Il focus sull’ingegno è un omaggio al maestro Leonardo Da Vinci, di cui nel 2019 ricorrono i 500 anni esatti dalla sua morte, e alla sua spinta creativa. Per celebrarlo, infatti, sono state studiate, ideate e realizzate in città due installazioni di grande valore.
L’installazione AQUA di Marco Balich è dedicata proprio agli studi di Leonardo sull’acqua, visitabile dal 6 al 14 aprile 2019 presso la Conca dell’Incoronata nel cuore di Milano. Si tratta di un’esperienza immersiva site specific ideata da Marco Balich e sviluppata insieme a Balich Worldwide Shows, che racconta contemporaneamente, tra ragione e incanto, un piccolo frammento del Rinascimento e del futuro di Milano.
A copertura della Conca, verrà creato un vero e proprio innesto architettonico sottoforma di grande specchio d’acqua, al cui estremo un grande schermo a LED diventerà una finestra sulla Milano del futuro, mostrandoci uno skyline mutevole a seconda del momento della giornata. Al di sotto di questa struttura, proprio all’interno del canale, verrà creata una Wunderkammer, in cui i visitatori potranno esperire tutta la bellezza, l’energia e la forma dell’acqua in un ambiente totale che li avvolgerà nell’immagine e nel suono grazie all’uso delle tecnologie più avanzate
All’interno dello spazio espositivo in Fiera, invece, dal 9 al 14 aprile al padiglione 24, sarà prenderà vita l’installazione che il Salone del Mobile.Milano dedicherà a Leonardo e che celebrerà la sua opera, ma soprattutto il suo lascito alla cultura del progettare e del saper fare, tema oggi più che mai determinante per il mondo del design.
Si tratta della seconda installazione immersiva DE-SIGNO, ideata da Davide Rampello e progettata dall’architetto Alessandro Colombo, che coniuga in modo coinvolgente i linguaggi del cinema e della scenografia teatrale. Al suo interno ospiterà uno show di immagini e musica, in cui si racconterà la progettualità di Leonardo e l’industriosità delle botteghe e delle officine rinascimentali in relazione al saper fare e al progettare delle imprese del design contemporaneo: tutto nel segno italiano della cultura della bellezza.
L’installazione occuperà uno spazio quadrangolare di 400 metri quadri e sarà caratterizzata da una scenografia monumentale dominata da due portali alti 6 metri e larghi 3, realizzati interamente a mano in legno da maestri scultori e pittori e ispirati a disegni e studi originali del Bramante, l’architetto più prestigioso a Milano all’epoca di Leonardo. 4 schermi di dimensioni cinematografiche daranno vita allo show di musica e immagini che avvolgerà i visitatori.
Leonardo Da Vinci viene celebrato anche nella mostra Human Spaces curata da Interni, nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono 7, con una installazione di Marco Merendi.
Leonardo in the Greenhouse è un contenitore dalle linee pure ed essenziali che custodisce la riproduzione fedele del leggio sul quale posa la mano la Vergine nel dipinto dell’Annunciazione di Leonardo da Vinci (1472/1475) conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Intagliato a mano in legno massello di pino cembro dal maestro Roberto Giovannini, il leggio fu realizzato circa 30 anni fa per la Syracuse University dello stato di New York. La serra, progettata invece da Arcadia Serre è una struttura architettonica trasparente, leggera e impalpabile, che protegge senza coprire. Avvolge il leggio come un manto di luce che trattiene riflessi e colori. Al suo interno, infatti, grazie all’applicazione di pellicole dicroiche su quinte vetrate, sviluppa un gioco di trasparenze, luci e ombre. Lo scorrere del tempo, nell’arco della giornata, modifica la percezione del leggio posto al centro della serra, in un caleidoscopio di colori e forme che mutano con il variare del punto di osservazione.
Quest’anno, 2019, ricorre il cinquantenario dell’entrata in produzione dell’opera “UP5&6”, disegnata da Gaetano Pesce per l’allora azienda C&B, oggi B&B Italia. Questo famoso oggetto fu il primo prodotto industriale del Design Italiano con significato politico. Infatti, la sua forma ricordava il corpo femminile ed era legato a un poggiapiedi di forma sferica.
L’insieme poteva essere letto come l’immagine della donna prigioniera dei pregiudizi maschili, dell’essere persona priva, in certi paesi, dei diritti uguali all’uomo, vittima della violenza maschile. Oggi, a distanza di 50 anni, l’esistenza della donna e ancora più minacciata di allora ed é un problema, ai nostri giorni, fortunatamente, sempre più dibattuto.
Il progetto Maestà Soffrente che sarà realizzato in Piazza Duomo, durante le giornate internazionali del Salone del Mobile, sarà visto da centinaia di migliaia di visitatori provenienti dai diversi paesi del mondo e farà riflettere. Alla forma originale della sedia saranno aggiunte innumerevoli frecce incastonate sulla sua superficie, evidenziando così la questione della violenza sulle donne, assieme a una serie di teste di animali realizzate in polistirolo e fibra di vetro verniciata e montate su un cavalletto di ferro.
L’installazione, alta 8 metri, realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e il supporto di B&B Italia, aprirà il 7 aprile e sarà esposta fino al 14 aprile 2019, giorno di chiusura del Salone e del Fuorisalone.
Altro tema fondante di questo Fuorisalone è l’attenzione al pianeta, alla sensibilizzazione sulla salvaguardia dell’ambiente, promuovendo comportamenti e stili di vita green. Molte opere, infatti, sia di designer noti che emergenti, in mostra nei diversi distretti celebrano la natura, il riuso, il riciclo, l’economia circolare e le buone pratiche.
Tra queste, l’installazione The Circular Garden, parte della mostra Human Spaces, progetto di Carlo Ratti Associati per ENI, sperimenta l’uso di un inusuale materiale la radice fibrosa dei funghi, il micelio. L’opera è composta da strutture monolitiche ad arco, alte circa 4 metri, con cui vengono create delle stanze modulari, distribuite negli spazi dell’orto Botanico di Brera. Un progetto architettonico naturalistico che racconta le innovazioni di Eni nel campo dell’economia circolare e gli scenari concreti per superare l’attuale sistema economico lineare, basato sull’accumulo di rifiuti ed emissioni. Il progetto esalta le possibilità di un’architettura che cresce e si sviluppa in modo organico, con la stessa intelligenza pre-programmata degli esseri viventi.
Sempre sul prato del Cortile d’Onore della Statale di Milano nell’ambito della mostra Human Spaces, l’installazione Help the Planet, Help the Humans di Maria Cristina Finucci, curata da Alessia Crivelli, mostra una ferita sanguinante di magma incandescente con la scritta lapidaria HELP. Un grido dell’umanità al fine di frenare il disastro ambientale dell’inquinamento dei mari, attualmente in corso. L’opera è realizzata con due tonnellate di tappi di plastica, la cui raccolta è stata promossa dall’Università Roma Tre con la collaborazione di Caritas, contenuti in sacchi di reti rosse per alimenti e all’interno di gabbioni PoliMac di Officine Maccaferri.
Anche la Rinascente propone la sua installazione sui temi del green, che sarà posizionata in Piazza Duomo, nello spazio antistante al mall. L’opera The Green Life: un evento dedicato a chi ha una passione per il verde è ispirata alle installazioni artistiche di Sabine Marcelis, dove i visitatori possono sperimentare un’incredibile varietà di piante e fiori su tutti i piani, godere di attività a tema e vivere eco-storie straordinarie.
Torre Velasca, in piazza Velasca 3/5, l’edificio emblema della città di Milano si trasforma per il Fuorisalone 2019 in un’icona di luce, grazie al progetto di Ingo Maurer e Axel Schmid, prodotto da Urban Up – Unipol Projects Cities del Gruppo Unipol, proprietario dell’edificio.
La torre si colora di luce blu e proietta una scritta bianca verso il cielo che recita “Nel blu, dipinto di blu” e i fasci di luce la ricollegano a un altro monumento simbolo della città, il Duomo, riproponendone il disegno delle guglie grazie a fari puntati verso il cielo. Per realizzare il progetto, 32 fari sono stati collocati sulle putrelle perimetrali dell’edificio, a illuminare il fusto della torre e altri 30 per la parte superiore e del tetto. Dodici sono gli apparecchi sono puntati verso il cielo e un proiettore laser disegna le immagini in movimento.