Che ambiente, ecocompatibilità e riciclo siano al centro della Design Week 2019 è un dato indiscutibile: innumerevoli sono i dibattiti, i workshop, le mostre e gli eventi in corso di svolgimento che, con ottica e approcci differenti, mettono questi temi nel loro programma. Parola d’ordine è aumentare le conoscenze del pubblico sui rischi che corre il pianeta e proporre soluzioni, anche su piccola scala, per correre ai ripari. Anche se il riciclo dei materiali da solo non basta, è sempre un grande passo avanti: fondamentale è introdurre il concetto di raccolta differenziata nella mentalità comune, promuovendo azioni virtuose e sensibilizzando su quanto inquinano gli scarti in plastica abbandonati sulle spiagge o gettati in acqua.
Tra le installazioni del Fuorisalone, quella che spicca al centro di piazza XXV aprile, di fronte a Eataly, attrae anche l’attenzione del passante più distratto. Si tratta di un gigantesco robot bianco con il corpo, gli arti e le rudimentali mani costituiti da rifiuti plastici assemblati, soprattutto da centinaia di bottiglie: si chiama RoBOTL ed è stato realizzato dalla community del progetto Precious Plastic in collaborazione con Timberland. Gli ideatori di RoBOTL lo definiscono il supereroe della sostenibilità, perché la sua imponente figura fatta di rifiuti recuperati racchiude un messaggio forte con molteplici spunti di riflessione sull’importanza del riciclo, ma anche di scelte consapevoli e responsabili nella produzione. Precious Plastic (https://preciousplastic.com/) è un progetto e un gruppo di lavoro che, fondato dall’olandese Dave Hakkens e attivo da 2013, affronta le problematiche e vaglia le possibili azioni e soluzioni relative al riciclo della plastica, uno dei materiali più inquinanti sulla terra e nei mari. La community di Precious Plastic si pone l’obiettivo di fare incontrare, in ambito globale, le diverse competenze e di scambiare conoscenze sulle nuove opportunità offerte dalla valorizzazione dei prodotti ottenuti da materiali rigenerati. Ad esempio Timberland, l’azienda che ha contribuito alla realizzazione di RoBOTL ha lanciato sul mercato una collezione di calzature che hanno la tomaia in un materiale che contiene il 50% di pvc riciclato.
Ai piedi di RoBOTL, in piazza XXV, la stazione del riciclo fornirà ai visitatori tutte le informazioni sui rifiuti plastici, sulla raccolta e il riuso, oltre che consigli su come avviare pratiche virtuose nelle abitudini quotidiane.
Poco lontano da piazza XXV Aprile, in via Solferino davanti alla sede del Corriere della Sera (che partecipa come sponsor all’iniziativa), in occasione del Fuorisalone è stata allestita una mini abitazione i cui materiali costruttivi derivano da plastica di riciclo recuperata dal fiume Po. Il progetto, dal titolo Po d’AMAre, è stato promosso da COREPLA – Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggio in plastica (www.corepla.it), da Waste Free Oceans e da Protomax Plastics. Grazie a una sorta di diga sul Po, per quattro mesi è stata effettuata una sperimentazione che ha permesso di raccogliere tonnellate di rifiuti plastici, riutilizzati poi come materia second hand per costruire i pannelli Storm Board. Questi costituiscono i moduli base che compongono la struttura della casa, dalle pareti al tetto; non soltanto: anche le panchine e le fioriere intorno all’installazione sembrano in legno ma sono invece nello stesso materiale a base di plastica. Durante la Design Week la casa è stata tinteggiata e decorata sulle facciate dagli street artists Atomo e Teatro e al termine della manifestazione sarà a una scuola o un ospedale che ne farà richiesta e utilizzata come sede di attività ricreative. Per presentare la domanda, occorre scrivere a comunicazione@corepla.it.