Molteni Museum, design made in Italy in mostra

Visitabile dal 17 novembre e fino al 23 dicembre, previo appuntamento, presso l’archivio storico del Molteni Musuem a Giussano (MB) la mostra “I primi moderni: i progetti Molteni&C alla Selettiva di Cantù” a cura di Tiziano Casartelli e Manuela Leoni, che ripercorre il ruolo che la Selettiva di Cantù ha avuto per la nascita del design italiano e quello del gruppo Molteni&C.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 17/11/2016Aggiornato il 17/11/2016
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Dal 17 novembre e fino al 23 dicembre 2016 presso il Molteni Museum a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, è allestita la mostra “I primi moderni: i progetti Molteni&C alla Selettiva di Cantù” a cura di Tiziano Casartelli e Manuela Leoni. La mostra ripercorre il ruolo che il concorso della Selettiva di Cantù (1955-1975) ha avuto nella nascita e sviluppo del design in Italia e quello di Molteni&C, che partecipò a cinque edizione della mostra come produttore.

È il 17 settembre del 1955 quando prende il via il Primo Concorso Internazionale del Mobile, comunemente noto come “Selettiva del mobile”, la manifestazione che per un decennio proiettò Cantù sulla internazionale del design. Molteni partecipa alla prima “Mostra Selettiva – Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù, con un progetto di mobili di arredamento di quattro ambienti dell’architetto svizzero Werner Blaser che vinse il primo premio. La Selettiva ha avuto il merito di contribuire alla nascita e all’evoluzione del design moderno in Italia; alle diverse edizioni ha partecipato il meglio del nascente design made in Italy, nel ruolo di concorrenti e di giurati, , come Luigi Caccia Dominioni, Ignazio Gardella, Angelo Mangiarotti, Vico Magistretti e Franco Frattini.

E nelle sale dell’archivio storico del Molteni Museum fino al 23 dicembre la mostra “I primi moderni: i progetti Molteni&C alla Selettiva di Cantù” ripercorre la storia del mobile e del gruppo Molteni sullo sfondo della Selettiva di Cantù. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì solo su appuntamento scrivendo alla mail museum@molteni.it.

In sintesi
 
  • Dove: Archivio Storico Molteni&C headquarter, via Rossini 50, Giussano (MB)
  • Quando: Dal 17 novembre al 23 dicembre 2016. Dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 16:00
  • Info: Mostra visitabile previo appuntamento museum@molteni.it

 

Cassettone di Werner Blaser: primo mobile moderno realizzato da Molteni, mai entrato in produzione, vince nel 1955 la prima “Mostra Selettiva-Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù.

Cassettone di Werner Blaser: primo mobile moderno realizzato da Molteni, mai entrato in produzione, vince nel 1955 la prima “Mostra Selettiva-Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù.

Libreria di Yasuhiko Itoh è un prototipo in noce curvato, mai entrato in produzione, che nel 1959 venne presentato con una poltroncina e un carrello, tutti realizzati da Molteni alla terza “Mostra Selettiva-Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù dove ottenne il terzo posto.

Libreria di Yasuhiko Itoh è un prototipo in noce curvato, mai entrato in produzione, che nel 1959 venne presentato con una poltroncina e un carrello, tutti realizzati da Molteni alla terza “Mostra Selettiva-Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù dove ottenne il terzo posto.

Molteni&C, fondata nel 1934 da Angelo e Giuseppina Molteni, dagli anni ’50 si sviluppa con la collaborazione di architetti e designer italiani e internazionali come Foster+Partners, Jean Nouvel, Pierluigi Cerri, Michele De Lucchi, Rodolfo Dordoni, Luca Media e tanti altri fino alla riedizione di una collezione di arredi disegnati da Gio Ponti negli anni dal ’35 al 1970. Molteni&C partecipò a ben cinque edizioni su dieci della Selettiva di Cantù come produttore dei prototipi in corso. Nel 2015, l’anno di ExpoMilano, nasce il Museo del gruppo Molteni per celebrare gli 80 anni di storia dell’azienda, ospitando una collezione permanente di 48 prodotti-icona e prototipi originali delle aziende del Gruppo: Molteni&C, Dada, Unifor e Citteri e nella Molteni Heritage Collection sono presenti in edizione limitata e numerata di 100, alcuni degli arredi più significativi, come il cassettone di Werner Blaser e la libreria di Yashuhiko Itoh.

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