Renzo Piano firma un nuovo spazio culturale italiano. Il 27 luglio ha inaugurato Muse, il Museo delle Scienze di Trento (www.muse.it), interamente studiato e realizzato con gli obiettivi di innalzare gli standard qualitativi di vita e favorire il risparmio energetico. L’architetto genovese è stato scelto per la direzione dei lavori proprio per il suo rinomato impegno in progettazioni definite “ambientalmente intelligenti”. E lo stretto legame dell’architettura con la natura si afferra al primo colpo d’occhio: il nuovo polo espositivo sembra galleggiare sull’acqua e gareggiare con i versanti montani, i cui profili sono ricalcati dalle coperture rivestite da pannelli fotovoltaici che, insieme a sonde geotermiche, supportano il sistema di trigenerazione centralizzata che distribuisce l’energia in tutto il quartiere. La riduzione dei consumi è altresì garantita da tende comandate da sensori di temperatura e irraggiamento e un sistema di illuminazione e ventilazione naturale. E al Muse non c’è nemmeno alcuno spreco d’acqua, grazie a una cisterna che recupera le acque piovane rimpiegate per i servizi igienici, gli acquari, lo specchio d’acqua che circonda il museo e per l’irrigazione della serra tropicale.
La pavimentazione in bambù è frutto di una ricerca condotta dal Renzo Piano Building Workshop circa i materiali di costruzione ecosostenibili, che ha dimostrato come questo materiale, di provenienza italiana, abbia una velocità di crescita tale da ridurre la produzione di CO2, e con essa l’effetto serra. L’edificio ha ottenuto il livello Gold della certificazione Leed (Leadership in Energy Environmental Design), guida per progettare e costruire in modo sostenibile.
Fotografie di Alessandro Gadotti. Archivio TrentoFutura