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HOMI, Salone degli stili di vita, torna ad occupare i padiglioni della fiera milanese dal 5 all’8 settembre 2021 (durante la Design Week) e per l’occasione interroga esperti di settore e designer per una riflessione sul futuro dell’abitare.
La visione degli esperti per HOMI
Emanuele Guido, exhibition director business unit lifestyle di Fiera Milano, Guido Chiti, owner di IPAC, Paola Scalvini, direttore prodotto casa di Coincasa, Andrea Tozzi, research manager CasaDoxa di BVA Doxa, Edoardo Croci, coordinatore dell’Osservatorio Smart City dell’Università Bocconi – GREEN, Raffaella Mangiarotti, designer, e Laura Bettini, giornalista di Radio 24, moderati da Matteo Ingaramo, ceo di POLI.design, sono stati infatti invitati a confrontarsi e ad esprimere una propria visione su design, arredamento, prodotti per la casa di domani. Un’analisi sull’evoluzione di oggetti e servizi, nell’ottica della definizione di una nuova generazione di valori.
Ne è uscito un ritratto particolarmente interessante di quella che sarà la nostra abitazione, con spunti sui temi della sostenibilità, della quotidianità, dei consumi.
L’abitare sostenibile del futuro
Le recenti trasformazioni delle modalità di vivere l’ambiente domestico, diventato luogo multifunzionale e nel contempo vissuto per un sempre più lungo periodo della giornata, sembrano spostare l’attenzione sull’estetica dell’insieme e sul suo godimento. “Bellezza e durata si confrontano con il desiderio di novità, spiega Matteo Ingaramo, e con l’attrattività di nuovi materiali e di paradigmi di utilizzo.”
Tutto ciò porta una maggiore focalizzazione sulla durata degli oggetti e degli arredi, oltre che sui valori del rispetto ambientale. Ecologia e green economy sono i nodi della crescita delle competenze delle aziende, oltre che ovviamente dei consumatori. Non per nulla secondo una recente indagine CasaDoxa per HOMI la maggioranza degli intervistati (58%) considera la sostenibilità fondamentale anche all’interno dell’ambiente domestico. “Un’attenzione che ormai non è più solo un trend, secondo Andrea Tozzi, ma proprio uno dei vettori cruciali dei comportamenti degli abitanti del nostro paese. Quasi la metà degli interpellati (45%) pensa infatti che la nostra penisola si sia maggiormente sensibilizzata sul tema, rispetto al passato. E i motivi sono vari, dal futuro del pianeta alla preservazione delle future generazioni, ma soprattutto per sentirsi persone migliori e avere una salute migliore.”
Oggetti e arredi di qualità e duraturi
Questo, secondo gli esperti chiamati a confrontarsi da HOMI, porta al centro la correlazione con la qualità dei prodotti, intesa non solo come virtù di un prodotto ma quale strumento per migliorare in generale la vita dei consumatori. E che li possa accompagnare nel tempo, obiettivo perseguito dalla designer Raffaella Mangiarotti: “cerco sempre di trovare una strada che mi porti a un oggetto che sia di accompagnamento nella vita, che pur avendo una personalità non sia un oggetto ‘wow’, che dopo pochi anni possa annoiare. Vorrei entrare in punta di piedi ma lasciare un oggetto meno gridato e che duri nel tempo”.