Gli italiani comprano casa o la affittano? Il Rapporto sull’Abitare 2024 realizzato da Nomisma

Secondo il 17esimo Rapporto sull'Abitare 2024 di Nomisma, presentato in un evento organizzato con Confindustria, il desiderio di acquistare casa non sempre si traduce in capacità concreta, a causa di condizioni finanziarie limitanti e di un’offerta immobiliare inadeguata.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 20/11/2024Aggiornato il 20/11/2024
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Sebbene ci siano 3 milioni di famiglie interessate a comprare una casa nel 2024, solo 980.000 potrebbero realisticamente riuscire a farlo, un dato importante se confrontato con le circa 700.000 compravendite previste per l’anno.

Così emerge dal 17° Rapporto sull’Abitare 2024 realizzato da Nomisma con il supporto di CRIF e presentato nell’ambito di un evento organizzato in collaborazione con Confindustria, nella sede di Viale dell’Astronomia a Roma.

Comprare casa sempre più difficile per gli italiani

Il rapporto dimostra che al desiderio di acquistare un immobile non sempre si accompagna  la capacità concreta di realizzarlo, a causa di condizioni finanziarie limitanti e di un’offerta immobiliare inadeguata. Le difficoltà di acquisto dell’abitazione sono più forti in particolar modo per le famiglie unipersonali e per quelle più numerose. Il motivo principale per cui in tantissimi non riescono a comprare casa è la mancanza di risorse finanziarie sufficienti. Negli ultimi anni difatti l’inflazione ha eroso il reddito disponibile, che per 3 famiglie su 5 rimane inadeguato o appena sufficiente per far fronte alle necessità, obbligando a fare i conti con le proprie effettive capacità finanziarie.

E considerando che in pochi riescono a comprare casa, la quota di famiglie  che considera l’affitto come unica soluzione possibile a fronte della mancanza di risorse per accedere alla compravendita, sale passando dal 56% nel 2023 al 59,3% del 2024.“Per un crescente numero di italiani l’acquisto di un’abitazione rischia di rivelarsi un sogno difficile da realizzare perché, seppure negli ultimi anni sia aumentata la consapevolezza della necessità di migliorare il proprio comfort abitativo, le famiglie si trovano a dover fare i conti con le proprie capacità finanziarie. Il calo di interesse nei confronti dell’acquisto sembra infatti riguardare soprattutto la componente di famiglie più fragile da un punto di vista economico e reddituale. In questo quadro, per molti la locazione diventa l’unica strada percorribile, in attesa che le condizioni di accesso al credito consentano di riproporre l’ambizione proprietaria oggi forzosamente accantonata” – commenta Luca Dondi di Nomisma.

 

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