Nelle città, così come in campagna o nelle località di villeggiatura, l’housing sociale, ovvero le costruzioni residenziali con diverse unità abitative – di uso temporaneo, come hotel e simili, o stabile – sono sempre più nel segno della sostenibilità ambientale. Il concetto di abitare contemporaneo è infatti sostanzialmente cambiato, rispetto al passato: che si tratti di nuove costruzioni o di recupero di complessi preesistenti, estetica, funzionalità, prestazioni e soprattutto comfort non possono più prescindere dai vincoli del rispetto dell’ambiente naturale e di conseguenza del risparmio energetico.
Ogni fase realizzativa– dal progetto iniziale alla programmazione della manutenzione futura – è così improntata a una estrema ricerca qualitativa, per dare il corretto imprinting all’abitare di più persone in uno stesso edificio e all’architettura che ne è il contenitore fisico.
Se si moltiplicano le strategie legate a una visione più ampia della vita comunitaria – locali condivisi, come lavanderie, palestre, sale di incontro, e sharing di servizi e di oggetti (gli attrezzi per le piccole manutenzioni di casa, ad esempio) –, in parallelo si sfruttano soluzioni costruttive e tecnologiche atte a raggiungere precisi obiettivi prestazionali.
A partire dall’involucro edilizio, non più mera protezione energivora quanto vera e propria pelle vivente che segue i ritmi delle stagioni e del vivere di tutti gli abitanti, fino agli interni. I quali sono studiati per rispondere a esigenze condivise molto stringenti, seppure flessibili. Le stanze vengono dotate di sistemi, di impianti e di finiture capaci di rispondere ai desiderata di ogni persona, dal punto di vista sia estetico sia funzionale. Un insieme articolato, capace di trasformare l’abitare sociale nel più sofisticato housing sociale sostenibile, armonicamente condiviso da persone e ambiente.
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L’Abbazia di Santa Maria Follina, in provincia di Treviso, è un complesso religioso cistercense con nove secoli di storia, la cui ala est, in origine dormitorio dei monaci, è stata trasformata in foresteria per i pellegrini. I lavori di recupero hanno ricavato nove stanze con bagno privato e spazi comuni. Tutti gli arredi, i complementi e le finiture sono a km 0, donati da aziende del territorio.
Eclisse ha fornito le porte a filo muro per la nuova foresteria nell’Abbazia di Santa Maria Follina. Si tratta dei modelli a battente con telaio Syntesis Line, qui perfettamente integrati con le pareti dei nuovi bagni grazie alla boiserie di legno che riveste l’intera superficie. In tal modo il serramento chiuso scompare totalmente alla vista, così come il battiscopa Shodō sempre di Eclisse, anch’esso integrato nella parete e utilizzato in abbinamento con le soluzioni a battente Shodō, con porta e finiture a raso muro.http://www.eclisse.it
La semplicità degli ambienti dell’Abbazia e la sobrietà degli arredi selezionati hanno portato alla scelta di porte a filo muro Eclisse, ideali per integrarsi nel contesto architettonico pregiato e nel contempo per contraddistinguere i volumi aggiunti. Come ad esempio quelli dei servizi igienici, inesistenti ai tempi dei monaci. Una soluzione che rientra nello spirito del luogo, essenziale e discreto, pronto all’accoglienza e al ristoro.
Lotto 16 a Marina di Ragusa è un complesso di edilizia residenziale sostenibile realizzato da una cooperativa sociale in collaborazione con enti locali. Il progetto architettonico e la ricerca stilistica sono basati sul risparmio energetico, optando anche per materiali e finiture locali, capaci di ricreare un’atmosfera mediterranea contemporanea e nel contempo di garantire coerenza stilistica tra esterno e interno e funzionalità.
La pavimentazione interna di Lotto 16, realizzata su disegno con piastrelle di pietra lavica smaltata nelle tinte marine bianco, blu cobalto, giallo Siena posate a spina di pesce, è trattata superficialmente con FILAMP90. Si tratta di un protettivo antimacchia per superfici lucide a base solvente, ideale anche per l’originale finitura craquelé delle piastrelle: qui in doppia applicazione, semplifica la pulizia successiva e non altera la colorazione naturale degli elementi. http://www.filasolutions.com
Il Relais Val d’Orcia a Pienza è frutto di un intervento di housing sostenibile che ha trasformato un casale del 1700 totalmente abbandonato in luogo per l’ospitalità di charme dotato delle più avanzate tecnologie al servizio del comfort. Le sei suites fondono le peculiarità dell’architettura rustica toscana con arredi di design e sistemi tecnico-costruttivi moderni, rispettosi dell’ambiente. Come ad esempio la struttura portante di legno industrializzato X-lam, rivestita però di pietra naturale posata secondo tradizione.
I radiatori Flat Line di Vasco posati nelle stanze del Relais si contraddistinguono per una circolazione dell’acqua direttamente integrata nella piastra frontale, che consente di riscaldare gli ambienti velocemente. Semplici da collegare all’impianto di riscaldamento, grazie all’attacco centrale unico inferiore, non necessitano di particolari interventi o di opere murarie. Funzionando con l’effetto radiante del classico pannello a pavimento, ma con limitate superfici verticali non invasive e belle da vedere. http://www.vasco.eu
Per il comfort degli ambienti interni del Relais Val d’Orcia Vasco ha fornito la collezione di radiatori Flat Line, a piastra orizzontale o verticale, a frontale bagnato per utilizzo a bassa temperatura: una superficie radiante piana e liscia, senza punti di saldatura visibili, che anche nelle dimensioni ridotte garantisce una resa termica elevata.