La casa è un luogo a cui siamo molto legati, anche dal punto di vista emotivo: a confermarlo è lo studio neuroscientifico condotto da NeuroLab, powered by The Lab of Misfits e commissionato da Hotpoint. Lo studio, guidato da Beau Lotto, neuroscienziato ed esperto di percezione, ha esplorato il modo in cui le persone comprendono il concetto di casa e come questo si colleghi al sentimento di “home-love”.
Dalla ricerca è emerso che le persone percepiscono inconsciamente la propria casa come una presenza viva e amorevole nella propria vita. Ma non solo, infatti le persone amano la propria casa, ma sentono anche che la casa le ama a sua volta e investono tempo ed energie emotive per prendersene cura, proprio come sono abituati a fare in un rapporto di amicizia. Inoltre, le case generano un livello di emozioni superiore a quello che le persone proverebbero nei confronti di un buon amico.
La cucina è uno dei luoghi in cui il legame emotivo, o sentimento di “home-love”, viene percepito in maniera più intensa, assieme alla camera da letto e al soggiorno.
Il sentimento di amore per la propria abitazione non è per tutti uguale, tanto che a influenzarlo può essere la qualità delle relazioni tra le persone a casa: chi ha relazioni più positive a casa prova più amore per la casa stessa.
La cucina è uno spazio conviviale, dove il sentimento di home-love è molto spiccato
La ricerca ha rilevato che la casa fa sentire le persone “al sicuro” e “soddisfatte”, ma è stata anche collegata a concetti di “intimità”, “significato”, “impegno” e persino “empatia”.
Il dottor Beau Lotto, professore di neuroscienze e fondatore del Lab of Misfits, spiega che: “Quando viviamo un amore romantico o un’amicizia, sentiamo di trovarci all’interno di uno scambio di emozioni a doppio senso. È interessante notare che le persone provano lo stesso senso di reciprocità nei confronti delle loro case, il che suggerisce che il nostro cervello percepisce inconsciamente che le nostre case sono vive. Le sensazioni più forti che le persone sentono di ricevere dalla propria casa sono utile e protettiva, ma percepiscono anche che la loro casa prova empatia nei loro confronti: ancora una volta, questo controintuitivo comportamento mentale è più simile a quello che ci aspetteremmo da una relazione con una persona.”
La casa è spesso associata a uno spazio che protegge un intreccio pulsante di ricordi, emozioni e affetti. Un po’ come il guscio di una tartaruga, con il guscio che rappresenta una casa in continuo movimento, da cui la tartaruga non si allontana mai, portando sempre con sé il luogo sicuro in cui è cresciuta.
Dalla ricerca neuroscientifica è emerso anche che le persone percepiscono che la loro casa ha una personalità propria, la cui natura influenza l’esperienza di “home-love”. Infatti Beau Lotto spiega che: “Abbiamo scoperto che più la vostra casa è espressione di voi stessi, più percepirete l’amore per la casa“. La relazione è simile al modo in cui le persone sono attratte da altre simili a loro, ma per quanto riguarda le case, è emerso che i soggetti della ricerca hanno scoperto di preferire che le loro case siano “un po’ migliori” di loro, una versione idealizzata della loro personalità, più aperta, estroversa e gradevole.
“La casa vi rappresenta più di quanto immaginiate, è spettatrice, e forse anche nostra collaboratrice, della vostra evoluzione. È un concetto ricco di significati simbolici ed emotivi, una costruzione della nostra psiche, del nostro mondo interiore e del modo in cui ci relazioniamo con gli altri” aggiunge Beau Lotto.
Di conseguenza, trasformare la propria casa potrebbe essere anche una chiave per trasformare sé stessi: migliorando la propria casa e creando un maggiore senso di “home-love”, ci si può sentire meglio con sé stessi o più felici. Inoltre, le persone investono molto tempo nel pensare alla propria casa, nel prendersene cura e nel fare sacrifici per essa.
“Un maggiore amore per la casa è correlato a riflessi positivi nella percezione di sé, tra cui una diminuzione dell’ansia, del senso di privazione e di solitudine” aggiunge Beau Lotto.
Per stare bene in casa è necessario migliorarne il comfort, anche con elettrodomestici tecnologicamente all’avanguardia
La ricerca ha dimostrato che la casa è un concetto metaforico nella mente delle persone, pieno di significati ricchi e profondi che possono avere un impatto o essere influenzati dai nostri comportamenti e dalle esperienze che viviamo ogni giorno.
La ricerca è stata condotta su 300 persone di nazionalità britannica nel giugno 2021 ed è stata costituita da due fasi: la prima con esperimenti online per verificare che l’”home-love” fosse una qualità definita; la seconda con esperimenti dal vivo su 94 persone per comprendere gli atteggiamenti, le associazioni e gli impatti sul comportamento che derivano dal sentimento di amore per la casa.
“L’idea della casa come versione aspirazionale di chi siamo è in sintonia con le tendenze dello stile di vita”, commenta Giuseppe Netti, Head of Global Consumer Design di Hotpoint. “Questo vale soprattutto per ambienti come la cucina, che si sono trasformati da spazi di lavoro utilitaristici a spazi di vita multifunzionali dove non solo cuciniamo, ma trascorriamo anche del tempo insieme e ospitiamo gli amici. Da questa ricerca emerge chiaramente che un design migliore in casa non è solo un’esibizione di gusto personale, ma anche un modo per infondere un senso di comfort e di appartenenza“.
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