Moda antispreco: sei green shopper o energy waster? Scoprilo con il quiz di Enea

Quanta energia sprechiamo con le nostre scelte di abbigliamento? Siamo consumatori virtuosi e consapevoli, o Energy Waster, spreconi di energia? Una possibile risposta arriva dal Fashion SprecoTest di Enea.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 19/04/2025Aggiornato il 19/04/2025
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Non solo elettrodomestici e lampadine, l’energia consumata nelle quattro mura domestiche passa anche dai nostri vestiti. Ogni capo di abbigliamento che indossiamo infatti richiede energia, acqua e risorse naturali per essere prodotto. Acquistare con criterio significa migliorare la qualità della domanda e l’impatto ambientale.

Fast Fashion: lo SprecoTest di Enea

Partendo da qui, l’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in occasione della passata Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili “M’illumino di Meno” ha messo a punto un Fashion SprecoTest, un quiz di 10 domande per scoprire l’impatto che le nostre scelte in fatto di abbigliamento hanno sul pianeta.  Si va dal numero di vestiti che non usiamo da oltre un anno al grado di consapevolezza sull’energia utilizzata per produrre alcuni capi di abbigliamento; dalla frequenza con la quale laviamo i nostri jeans al nostro comportamento quando un abito si rovina.

I risultati diranno se il nostro profilo di consumatori di moda corrisponda a quello del Green Shopper, il consumatore consapevole, o dell’Energy Waster, lo sprecone energetico.

Obiettivo ridurre l’impatto della fast fashion, ossia la moda veloce che non comporta solo un grosso consumo di risorse in generale, ma anche un enorme spreco di energia. Da qui risulta quantomai essenziale ottimizzare i consumi lungo l’intera filiera e promuovere scelte più consapevoli tra i consumatori.

Moda antispreco: il decalogo di Enea

Con l’occasione l’Agenzia mette anche a punto un decalogo con alcune semplici azioni quotidiane che possono migliorare le abitudini in fatto di moda e diminuire i consumi energetici senza rinunciare a vestirci in base ai gusti, a cominciare dalla scelta di capi di qualità invece di quelli usa e getta.

E poi, ridurre i consumi legati al guardaroba, è possibile anche abituandosi a lavare a mano e a basse temperature, riparare piuttosto che buttare, allungare il ciclo di vita dei vestiti, scegliere capi prodotti in modo sostenibile, dare una seconda vita agli abiti dismessi.

In sostanza comprare meno, scegliere capi di qualità, lavare a basse temperature e adottare la moda circolare sono azioni concrete per ridurre lo spreco energetico.

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