Anche terminati gli studi universitari, gli italiani preferiscono affittare una stanza in un appartamento in condivisione piuttosto che andare a vivere da soli. Lo rileva uno studio del portale immobiliare l’idealista.it, secondo cui la domanda d’affitto in condivisione è addirittura triplicata nell’ultimo anno. Si è, infatti, registrato un aumento della richiesta del 231% a fronte di un aumento dell’offerta di stanze in affitto pari al 66% (3.843 annunci). Le ragioni di questa impennata sono da individuare innanzitutto nella congiuntura economica: le spese aumentano, i redditi diminuiscono e la disoccupazione non permette ai giovani di rendersi pienamente indipendenti. E non soltanto ai giovanissimi. Il fenomeno non è più prettamente studentesco, due utenti su tre tra quelli che scelgono di condividere l’abitazione sono trentenni e quarantenni. Entrando maggiormente nel particolare, il profilo di chi vive in condivisione è donna, ha 28 anni e vive nelle aree semicentrali delle grandi città.
A incrementare la domanda ha contribuito inoltre il calo delle pretese economiche dei locatori del 3% rispetto a un anno fa: in media una stanza costa al mese 350 euro. La città più cara per affittare una stanza è Milano, che fissa il prezzo a 406 euro al mese, con picchi fino a 750 euro nelle zone centrali. A Roma, il prezzo medio per una stanza si ferma sotto la soglia dei 400 euro mensili, mentre Palermo è la città più economica con 191 euro al mese.
Affitti case: con la condivisione si risparmia
Triplica la domanda d'affitto in condivisione. Il fenomeno della condivisione interessa sempre più gli adulti: due utenti su tre oltre l’età universitaria.
A cura di “La Redazione”
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