Elevarsi in altezza, ottimizzando gli spazi e ampliando le funzioni: queste le caratteristiche richieste ai progetti di arredamento verticale partecipanti al concorso Supra Dream, indetto dal marchio milanese di allestimenti fieristici e di arredi su misura Xilografia.
Nato da una idea del designer Matteo Ragni, il concorso ha visto l’adesione di sessantacinque studi di progettazione, cimentatisi nell’ideazione di una nuova concezione di arredamento verticale, flessibile, capace di sfruttare le altezze delle case contemporanee assecondandone le trasformazioni sia fisiche sia comportamentali.
Due i lavori risultati vincitori secondo la giuria di professionisti e di giornalisti del settore – Paola Carimati, Gio Tirotto, Giorgio Tartaro, Davide Fabio Colaci, Edoardo Brambilla, Gianluca Srtorio, Annalisa Fiandesio –, che hanno saputo interpretare al meglio il tema: il sistema di archiviazione Pole di Paolo Stefano Gentile e il divisorio New Habits del gruppo Luca Magistrali, Alberto Massara, Marco Merafina, Alice Platania, Giacomo Quinland.
Pole, palo free standing fissato da pavimento a soffitto, sfrutta l’intera altezza della zona di ingresso di un appartamento per servire da appendiabiti e da portaombrelli ma anche da utile spazio d’archiviazione sopraelevato e smaterializzato, grazie a un contenitore specchiato. Minimale nel disegno, seppure versatile e multifunzionale, può adattarsi a soffitti con una altezza da 2,7 a 3,1 metri.
New Habits, vincitore a pari merito, è invece un divisorio ispirato alle necessità sempre più attuali della coabitazione: un complemento d’arredamento verticale che alla funzione contenitiva e di organizzazione degli abiti unisce una postazione di lavoro in quota. Un progetto che intende ripensare le potenzialità degli spazi domestici, offrendone una inedita prospettiva dall’alto. Secondo gli autori infatti l’ottimizzazione delle superfici porterà a una sempre maggiore ricerca di fluidità funzionale e di sfruttamento delle altezze, al fine di alleggerire gli ingombri e soprattutto di permettere la compresenza di più persone in un ambiente nelle diverse ore della giornata.