Ci sarà un aumento dei prezzi per impennata del costo dei pallet?

Secondo Assoimballaggi, a fronte di un'impennata del 50% dei prezzi delle materie prime per la produzione di pallets, sarà impossibile evitare una ricaduta sul costo dei prodotti che con essi vengono trasportati.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 28/05/2021Aggiornato il 28/05/2021
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Frutta e verdura potranno subire un’impennata dei prezzi? A far sorgere la domanda è l’aumento del costo della materia prima necessaria alla fabbricazione di pallet, con cui ad esempio i prodotti del settore ortofruttavengono trasportati. Aumento verificatosi già da luglio 2020, con ricadute negative sul settore, già in difficoltà per la crisi legata alla pandemia.

L’impennata dei prezzi dell’ultimo trimestre 2020, superiore al 20% – dati CRIL, Centro ricerche imballaggi in legno – non si è fermata nemmeno nel 2021 al punto che gli aumenti per alcuni semilavorati in legno potrebbero essere superiori al 50%. A lanciare l’allarme, mesi fa, il Gruppo Pallet di Assoimballaggi di FederlegnoArredo, che rappresenta oltre 300 aziende italiane di produzione di imballaggi in legno e sughero.

Il protrarsi della situazione – affermava già a febbraio Massimiliano Bedogna, Consigliere incaricato Gruppo Produttori Pallet di Assoimballaggi (FederlegnoArredo) – comporta il rischio per i produttori di pallet di non riuscire ad approvvigionarsi del materiale necessario per soddisfare le richieste dei clienti, fra i quali anche quelli del settore alimentare e farmaceutico, gli unici a non fermarsi durante la pandemia in quanto produttori di beni essenziali (che ‘viaggiano’ sopra pallet). 

Le industrie del settore si sono trovate a fare i conti con un aumento che ha messo in difficoltà sia per la velocità con cui il prezzo sta salendo, sia per la difficoltà di reperire il giusto tipo di materiale da utilizzare nella produzione dei pallet. Fra le cause, la principale è la forte richiesta di materia prima da Nord America e Cina, dove la domanda non ha subìto contrazioni o è addirittura aumentata. E contemporaneamente l’offerta di legname è diminuita, visto che alcune aree geografiche come Svezia, Germania, Irlanda, Stati Uniti e Canada hanno dovuto ridurre o interrompere le normali attività di produzione.

Secondo Assoimballaggi, a fronte di un’impennata dei prezzi delle materie prime, la ricaduta sui prezzi dei prodotti finiti trasportati con pallet sarà inevitabile, con aumenti per alcuni semilavorati in legno che potrebbero essere superiori del 50%. E da gennaio 2021 l’incremento dei costi energetici ha portato a un ulteriore aumento di oltre l’8% dei costi in bolletta per i produttori di pallet.

La domanda crescente di imballaggi in legno – oltre a risentire dell’attuale difficoltà per le aziende produttrici di approvvigionarsi della materia prima e di soddisfare la domanda – è spinta inoltre dalla sempre più alta richiesta dell’uso di packaging sostenibili nel comparto dell’ortofrutta.

“Per risolvere il problema si potrebbe guardare, in parte, a casa nostra, visto che esistono circa 11 milioni di ettari forestali poco sfruttati, la cui gestione avrebbe ricadute positive anche sul mantenimento della stabilità del suolo e dell’equilibrio idrogeologico”. Conclude il direttivo di Assoimballaggi, “da parte nostra, come gruppo, ci impegniamo a fare squadra per garantire, per quanto possibile, la piena disponibilità degli imballaggi per continuare a far sì che l’ortofrutta arrivi sulle tavole degli italiani mantenendo la loro naturale freschezza e qualità”. 

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