Il mare è fonte di vita, produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo dell’anidride carbonica prodotta. Bastano questi dati per capire come abbia un ruolo chiave per regolare il clima e mantenere la preziosa biodiversità al suo interno.
La Campagna internazionale “Only One: One Planet, One Ocean, One Health” lanciata da Marevivo, fondazione ambientalista che da quasi quarant’anni si batte per la tutela del mare, Marina Militare e Fondazione Dohrn e supportata da Beko, vuole sensibilizzare istituzioni e grande pubblico sull’importanza del mare e sulla transizione ecologica.
La sesta tappa della campagna è coincisa con l’importante Convegno Istituzionale, promosso da Beko, marchio internazionale di elettrodomestici, per fare luce sull’emergenza dell’inquinamento da microfibre che rappresentano la principale minaccia per mari, oceani e gli esseri viventi. Il convegno si è tenuto sulla Nave Scuola Palinuro, a Venezia, con l’obiettivo di delineare un percorso di possibili soluzioni sul tema ed è stato moderato dal giornalista e conduttore televisivo Federico Quaranta.
“Marevivo, con la campagna internazionale Only One, affronta e diffonde i temi della transizione ecologica che include la transizione energetica, alimentare e il passaggio ad una economia circolare perché la nostra salute, come quella di tutti gli esseri viventi, dipende dall’armonia tra il l’uomo e la natura”, ha esordito Raffaella Giugni, Responsabile delle Relazioni Istituzionali Marevivo.
“Di 13 milioni di tonnellate di plastica che si riversa ogni anno nei nostri mari, un terzo proviene dalle microfibre rilasciate durante il lavaggio dei capi in lavatrice”, ha spiegato Raffaella Giugni. “Un carico di lavatrice produce tra i 6 e i 17 milioni di microfibre di cui il 40% non viene catturato dai filtri né dagli impianti di depurazione, e finisce in mare, dove viene ingerita dagli organismi che lo abitano e entrando, di fatto, nella nostra catena alimentare. Con la campagna #stopmicrofibre, Marevivo intende proprio sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tipo di inquinamento. Possiamo raggiungere l’obiettivo e arginare il problema cominciando proprio dalle nostre case, dalle nostre azioni quotidiane”.
Durante il suo intervento il Professore Francesco Regoli, Direttore Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente Università Politecnica delle Marche, ha chiarito che “L’inquinamento da plastiche e microplastiche è un’emergenza che colpisce tutti i mari e gli oceani del mondo e oggi sappiamo che la maggior parte di questo inquinamento è dovuto alle microfibre di origine tessile. La loro produzione è in costante crescita ed ha raggiunto i 120 milioni di tonnellate nel solo 2019. Le microfibre si ritrovano in tutti i mari con concentrazioni che vanno da 1 fibra ogni 50 litri, fino ad oltre 25 fibre per singolo litro d’acqua. Abbiamo evidenze chiare della loro ingestione da parte di tutte le specie marine con frequenze che possono superare il 90% degli organismi analizzati e le microfibre dai tessuti sono 10 volte più alti rispetto a quelli delle altre microplastiche. I loro effetti si stanno rivelando gravi per gli organismi che le ingeriscono”.
Una soluzione concreta al problema microfibre è offerta da Beko, con FiberCatcher, sistema di filtraggio integrato nelle lavatrici di ultima generazione, in grado di raccogliere e trattenere oltre il 90% delle microfibre rilasciate dagli indumenti sintetici.
“Oggi siamo qui anche per informare e proporre soluzioni tangibili: la concretezza è un approccio che caratterizza Beko da sempre”, ha affermato Francesco Misurelli, CEO di Beko Italy. “Ci siamo imbarcati nella campagna ‘Only One’ perché crediamo nella necessità di fare cultura, di fare educazione anche con piccoli gesti quotidiani. Per noi oggi è un tassello di un percorso di sensibilizzazione sulla rotta della sostenibilità, che vuole dare il via ad una sorta di effetto domino. Da sempre Beko fa la sua parte impegnandosi per tutelare l’acqua: abbiamo studiato a fondo quanto il mare e gli oceani giochino un ruolo fondamentale per il mondo in cui viviamo; abbiamo constatato che ognuno di noi mediamente ingerisce 5 gr di plastica, l’equivalente di una carta di credito a settimana, per lo più rilasciata dagli indumenti sintetici durante i lavaggi: ci siamo chiesti come una grande azienda come la nostra potesse intervenire ed eccoci qui con FiberCatcher, un brevetto che mettiamo a disposizione anche dei nostri competitors, perché solo un’azione sinergica può condurre a grandi risultati.”
La sfida è globale, infatti il mondo della moda è da tempo impegnato nello studio di tessuti sostenibili e lo sviluppo di modelli alternativi di produzione più responsabili. Pierluigi Fusco Girard, Amministratore Delegato Linificio e Canapificio Nazionale, ha evidenziato come il lino, oltre ad essere il materiale più antico al mondo, detenga il primato di sostenibilità grazie al minore impatto sull’ambiente: “Ringrazio Marevivo per avermi coinvolto in questa tavola rotonda per trattare insieme tematiche che Linificio, certificato B Corp, include nel suo operato quotidiano: tutelare la vita sott’acqua e sulla terra grazie ad innovazione continua ed interventi mirati. Tra questi lo sviluppo di reti per ortofrutta in lino, un’alternativa creata per ridurre il quantitativo di reti di plastica che continuano a fluire verso mari ed oceani.”
Caterina Occhio, Membro Comitato Scientifico Sostenibilità dell’Accademia Costume & Moda, ha evidenziato che “Il settore della moda sta per attraversare un momento di grande trasformazione imposto da un lato da un quadro normativo Europeo che sta finalmente tracciando la strada verso un cambiamento necessario e dall’altro da un consumatore che, attraverso il ricambio generazionale, richiede prodotti sempre più sostenibili. L’Accademia con grande senso di responsabilità si vuole porre al centro di questa trasformazione affrontando tutti i temi rilevanti per poter formare una nuova generazione di designer, comunicatori e manager della moda consapevoli e responsabili.”