Building Green, l’abitare sostenibile secondo Cucinella

Ambiente e uso sostenibile delle risorse sono sempre di più al centro del progetto. Nel volume Building Green Futures, l'evoluzione dell'abitare attraverso la ricerca dello studio MCA: un contributo determinante per un approccio eco all'architettura.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio
Pubblicato il 03/09/2020 Aggiornato il 04/09/2020
copertina del volume Building Green Future dello studio MCA

Il tema della sostenibilità nella progettazione architettonica, su piccola e larga scala, nella grandi opere pubbliche come in ambito residenziale, è diventato molto familiare negli ultimi anni, anche grazie a un’opera di divulgazione e sensibilizzazione che non riguarda più soltanto gli addetti ai lavori. La necessità di costruire edifici che siano meno energivori, a impatto quasi zero, e di privilegiare materiali costruttivi meno inquinanti e fonti di alternative per la gestione degli impianti è ormai una priorità per i progettisti, a ogni livello. Non è così da sempre, però, l’urgenza di un cambiamento radicale di metodo e prospettiva è relativamente recente. Uno dei pionieri di quest’approccio all’architettura e al progetto è stato l’architetto Mario Cucinella che iniziò a intraprendere questa strada quasi trent’anni fa, quando l’ambiente era tutt’altro che al centro dell’attenzione degli addetti ai lavori ed era pressoché ignorato dai fruitori, cioè da chi abita gli edifici o vi lavora.
Il volume Building Green Futures (a cura di Anna Mainoli, pubblicato da Forma, racconta e spiega – anche attraverso la descrizione dettagliata di alcuni tra i più importanti progetti dello Studio MCA (Mario Cucinella Architects, http://www.mcarchitects.it)  – la filosofia e i punti chiave del costruire sostenibile in tutti i suoi aspetti, ideali e pragmatici. 

Costruire in modo diverso e più consapevole

Un’importante premessa all’opera è che non può ritenersi corretto affrontare la “sostenibilità applicata all’edificio e l’uso razionale delle risorse” esclusivamente da un punto di vista tecnico e tecnologico interpretandolo sempre come predominante. Per Cucinella e gli oltre 90 professionisti che attualmente collaborano con il suo studio, il rispetto dell’ambiente comporta un approccio “olistico”, concretezza e pragmatismo ma anche visione d’insieme, tenendo sempre in considerazione gli aspetti climatici, culturali e sociali dell’abitare un luogo. La  sostenibilità del progetto è multidisciplinare, deve essere in grado di tenere insieme ingegneria, architettura, sociologia, ecologia e anche estetica in un sistema integrato il cui risultato sia una piena armonia con il contesto.
Per essere veramente efficace e per sensibilizzare il pubblico, l’urgenza di ridurre l’impatto ambientale dei nuovi edifici, il consumo energetico e le emissioni nocive nell’atmosfera deve andare di pari passo con un’evoluzione sociale basata sulla consapevolezza: al futuro green è inscindibilmente legata la nostra sopravvivenza.  È una realtà che riguarda e deve riguardare tutti, progettisti e committenti, professionisti all’opera e fruitori finali: basti pensare che, sulla basi di studi recenti basati sugli attuali trend di crescita, “nel 2060 avremo edificato oltre il doppio della superficie costruita attualmente presente sulla Terra”. Indispensabile quindi valutare fin d’ora le risorse a disposizione e le modalità più razionali e meno impattanti e inquinanti per usufruirne.
Insomma, non è possibile smettere di costruire ma si deve profondamente modificare il modo di farlo.

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Ispirarsi al mondo vegetale

Nelle pagine del libro Building Green Futures, arricchite da materiali fotografici e disegni, vengono esaminati – sempre in un’ottica orientata nella direzione di un futuro ecocompatibile in continua evoluzione – alcuni progetti dello studio MCA, già ultimati o in corso d’opera: dagli edifici dell’ARPAE Agenzia Regionale per l’Ambiente e l’Energia a Ferrara al MET Tirana Building in Albania, dal Polo Universitario della Valle d’Aosta al Polo Chirurgico e delle Urgenze dell’ospedale S.Raffaele di Milano o al Nido d’infanzia a Guastalla. Ad accomunare le opere di Cucinella è una filosofia di progetto che si ispira in vari modi al mondo vegetale e che concepisce “gli edifici come organismi dotati di un’intelligenza diffusa, di “sensori”, in grado dunque di reagire alle repentine evoluzioni sociali, culturali e sopratutto ambientali intorno. Il volume contiene nelle pagine iniziali, un dialogo tra Mario Cucinella e il botanico e neurobiologo Stefano Mancuso che approfondisce le dinamiche di questo rapporto tra l’universo vegetale e la costruzione operata dall’uomo. La tesi è che “l’intelligenza diffusa delle piante”, il rapporto flessibile e adattivo che queste hanno con l’ambiente possa, anzi debba, essere applicato sempre più anche all’opera di costruzione dell’uomo: “il tema dell’adattamento al quale le piante rispondono in questo momento è cruciale in architettura”.
Mario Cucinella, che era stato allievo di Giancarlo De Carlo, aveva iniziato la sua carriera collaborando con Renzo Piano a Parigi e a Genova.  Fondò il suo primo studio nel 1992 a Parigi, quindi nel 1999 a Bologna: la motivazione a rivolgere la propria ricerca alle problematiche dell’abitare sostenibile e dell’ambiente era già allora molto radicata, una vera e propria intuizione che sarebbe stata seguita a breve da molti altri professionisti.
Oltre che il titolo del volume, Building Green Futures è anche il nome dell’associazione no-profit fondata nel 2012 da Cucinella per divulgare i principi della progettazione nel rispetto dell’ambiente, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo. Altra iniziativa dello Studio MCA è SOS – School of Sustainability, scuola di Bologna dedicata alla formazione di giovani neolaureati interessati ai metodi per affrontare sotto i diversi punti di vista le sfide ambientali.

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