L’impegno sociale di alcune aziende non può che scaturire dal dna del brand e dalle preziose risorse che – più di altri – è in grado di portare in campo. Per esempio, anche occupandosi di riqualificazione energetica, ottimizzazione del sistema di riscaldamento e riduzione degli sprechi. È il caso del contributo concreto del marchio di Fabriano per migliorare il comfort termico e di conseguenza il benessere delle persone, l’apporto umano oltre che tecnico nell’alleggerire la qualità della vita degli ospiti di alcune comunità locali e l’impegno economico di queste ultime, supportandole nella gestione di una delle primarie esigenze quotidiane. E nel contempo migliorando la qualità del territorio e dell’ambiente circostanti. Con il fine più ampio di «rendere il mondo un posto migliore e più confortevole».
A partire dall’Ariston Comfort Challenge in Groenlandia, dove Ariston ha portato con i suoi sistemi tecnici il caldo ai ricercatori dell’Università di Copenaghen che là studiano le trasformazioni del clima, l’azienda continua ad interessarsi al comfort termico, pensando a chi ne abbia più bisogno.
Con l’iniziativa 2.<3 (cuore), si è però focalizzata sulle piccole realtà locali italiane e sui luoghi di aggregazione che ogni giorno accolgono chi ha bisogno, sostenendone e risolvendone problemi e necessità: case-famiglia, associazioni culturali e di volontariato, società sportive…
Così la Parrocchia SS. Trinità Lagopesole di Avigliano, il Polo Formativo ed Educativo Meter Onlus di Pachino, la Special Angels Dance School di Druento, la Comunità Terapeutica Torre Certalda di Umbertide sono le prime realtà ad aver ricevuto in dono una caldaia a condensazione Ariston Alteas One Net, efficiente e prestazionale, che si può controllare anche a distanza (oltre che mediante controllo vocale Amazon Alexa o Google Assistant) per monitorare meglio i consumi. E risparmiare ulteriormente sulla bolletta.