CasaDoxa 2020: desideri e comportamenti degli Italiani nei confronti della casa

CasaDoxa 2020, l’Osservatorio nazionale sugli Italiani e la casa di BVA Doxa, ha presentato l’indagine sulle trasformazioni abitative.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 17/11/2020Aggiornato il 17/11/2020
CasaDoxa 2020: desideri e comportamenti degli Italiani nei confronti della casa

CasaDoxa 2020 rivela che i nostri connazionali, dopo il lockdown, sono pronti a rivoluzionare la propria casa, se non addirittura a fare trasloco. Si tratta dell’ultima edizione dell’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa di BVA Doxa, dal 2017 strumento di interpretazione di domanda e offerta nel settore dell’abitare, ovvero rispettivamente abitudini e comportamenti domestici delle persone e operatori attivi in questo ambito (dal real estate ai costruttori, dalle banche agli arredatori, inclusi tecnici e fornitori di impianti, servizi, assicurazioni).

Gli italiani pronti a trasformare la casa

Gli intervistati – appartenenti a settemila famiglie italiane –, nel primo semestre 2020, che hanno voglia di iniziare degli interventi trasformativi della propria abitazione sono infatti il 58% del totale. Di cui il 46% li sta già mettendo in atto o ha intenzione di farli a breve, mentre il 12% ha addirittura preso in considerazione un cambio di indirizzo. Una inclinazione derivata dalla percezione delle tante inadeguatezze degli ambienti in cui si è dovuto passare il lungo periodo primaverile di chiusura forzata.

“Nel corso dei primi mesi di quest’anno, commenta infatti Paola Caniglia, head of retail e ideatrice di CasaDoxa, molti cambiamenti già in atto sono diventati irreversibili e il lockdown ha agito in qualità di fortissimo acceleratore. Già con le precedenti edizioni era stata smentita la percezione molto diffusa che le case durante la giornata fossero pressoché vuote: perciò parlavamo di case a ciclo continuo. Tuttavia, eravamo abituati ad una fruizione ‘separata’ della casa, dove allo scorrere del tempo si alternavano persone diverse e non risultava quasi mai una compresenza dei componenti della famiglia, se non a cena e alla sera. Dal lockdown non è più così: la casa è diventata sincrona e simultanea per tutta la famiglia. Siamo dunque in presenza di una nuova alfabetizzazione della vita domestica, che ci costringe ad affrontare una riorganizzazione radicale, mentale e relazionale ancor prima che fisica. In definitiva, il mondo ci è letteralmente entrato in casa.”

Praticamente tutte sono le stanze coinvolte dal desiderio di trasformazione, con prevalenza della zona giorno: soggiorno, zona pranzo, bagni risultano infatti l’obbiettivo di quasi la metà di chi è deciso a intervenire, mentre cucina e zona notte interessano solo a quattro intervistati su dieci. Importante anche lo spazio esterno, con un 12% di persone votate al rinnovamento del terrazzo o del balcone.

Gli interventi presi in considerazione spaziano in diversi ambiti: ripensamento dell’arredamento (22%), riorganizzazione degli spazi (20%), ristrutturazione di una o più stanze (17%), miglioramento delle dotazioni tecnologiche (16%), efficienza energetica (11%).

CasaDoxa 2020 rivela la voglia di cambiare casa

Nelle edizioni annuali passate dell’Osservatorio coloro che avevano intenzione di traslocare risultavano solo il 7%. CasaDoxa 2020 ha rivelato ora invece un desiderio cresciuto fino al 12%, pari a un aumento addirittura del 71% rispetto al biennio precedente.

Sette italiani su dieci sarebbero in tal caso orientati all’acquisto di una nuova casa, mentre il 30% (quota in crescita) degli intervistati propenderebbe per l’affitto. Elevata è l’attenzione per gli edifici di nuova o recente edificazione, ritenuti più confortevoli e prestazionali, a fronte tuttavia di un’offerta abitativa ancora molto datata (nel nostro paese più del 70 % delle case rivela infatti oltre trent’anni di vita).

“La casa, spiega Andrea Tozzi, senior manager di BVA Doxa e project leader di CasaDoxa, è sempre più vissuta e, di conseguenza, cresce la necessità di avere più spazio. L’edificio diventa così una estensione dell’abitazione, fino a quasi diventare una Super Casa. Assumono forte rilevanza anche i servizi condominiali e le possibili amenities, elementi che per molti non sono più un nice to have, ma risultano decisivi nella scelta della casa.” Dunque, se pure restano importanti nella scelta la luminosità, il piano dell’appartamento, la presenza del garage, entrano in gioco fattori legati al comfort e alla qualità della vita, come la salubrità e il benessere di chi ci abita, oltre alla presenza del contesto in cui la casa stessa è inserita.

Grande attenzione agli aspetti “green”

Oltre ad orientarsi verso la trasformazione della propria abitazione o la ricerca di una nuova, il campione di intervistati ha una forte propensione per gli aspetti “green”. L’80% del totale ha infatti dichiarato di essere a conoscenza del nuovo Ecobonus e delle misure fiscali a favore della riqualificazione energetica dell’esistente. E il 36% di costoro risulterebbe anche propenso, nelle intenzioni, ad approfittarne.

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