La Commissione sui mercati del gas e dell’elettricità ha diffuso l’ultimo rapporto sul mercato dell’energia, relativo al primo trimestre del 2020. Secondo l’analisi, fattori come il Coronavirus, il clima mite e i prezzi bassi hanno cambiato le componenti del mix energetico. In Europa, infatti, si è assistito alla diminuzione del 30% nella produzione di carbone, al forte aumento nella produzione di energie rinnovabili – che raggiunge ora il 40% nel mix energetico, la più alta quota mai raggiunta – e una diminuzione nella quota di elettricità generata dalla combustione di carbone, gas e petrolio. Quest’ultima quota è passata dal 38% al 33%, la cifra sul trimestre più bassa mai registrata.
Secondo il rapporto sul mercato dell’energia questi risultati sono correlati e conseguenti alla combinazione fra tre fattori: le misure di lockdown imposte dalla pandemia di Covid-19; l’inverno mite e ventoso del 2020, i prezzi bassi e la domanda debole. Come dichiarano direttamente dalla Commissione, infatti, “il rapporto indica che le misure di lockdown diffuse dall’inizio di marzo e l’inverno con il clima relativamente ‘caldo’ hanno comportato un calo del consumo di energia elettrica del 3% in tutti i 27 paesi membri dell’UE e un forte calo della domanda del gas nel settore industriale”.
Secondo Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, “nel corso dei primi tre mesi del 2020 i consumi di energia primaria sarebbero in diminuzione di oltre il 7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Oltre la metà di tale riduzione è maturata a marzo, quando il fabbisogno di energia è risultato inferiore di oltre il 15% rispetto a marzo 2019. Per i consumi finali si stimano cali della stessa entità.
L’analisi di dettaglio delle prime cinque settimane di lockdown mostra la progressiva contrazione dei consumi di energia elettrica rispetto al corrispondente periodo del 2019, fino a una stabilizzazione su un calo di poco superiore al 20% nell’intero sistema Italia, di poco inferiore al 30% nella zona Nord. Andamento simile hanno avuto la domanda di gas naturale della termoelettrica e dell’industria, che dalla seconda metà di marzo si sono stabilizzate su un calo del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Riduzioni anche più forti hanno riguardato i consumi di carburanti per aviazione (-66% a marzo) e di gasolio e benzina (-43%). Nel caso di questi ultimi, pur in mancanza di dati inframensili, è plausibile che nelle settimane più recenti il calo abbia ricalcato quello del traffico, stimato in riduzione fino all’80% fra fine marzo e inizio aprile”.