Lo IED, Scuola di Arti Visive di Milano, festeggia: alla direttrice Rossella Bertolazzi è stato assegnato il Premio Compasso d’Oro ADI alla Carriera, in occasione della XXVI edizione del riconoscimento internazionale al design. Dal 2001 a capo della Scuola di Milano, Rossella Bertolazzi è stata la promotrice di corsi di formazione inediti, come quello titolato al Sound Design.
Le motivazioni della giuria – presieduta da Denis Santachiara e composta da Luca Bressan, Virginio Briatore, Jin Kuramoto, Päivi Tahkokallio – sono state le seguenti: “Non amando le luci della ribalta ma la sostanza delle cose, Rossella Bertolazzi ha saputo contribuire in modo determinante alla divulgazione, allo sviluppo critico e all’insegnamento della cultura del design e della comunicazione visiva nel nostro Paese. Una donna burbera e dolcissima, con uno spirito da combattente che l’accompagna da tutta la vita e le ha consentito di puntare sempre all’innovazione e al bene dei suoi studenti”.
Caporedattrice per le riviste Sapere, SE Scienza Esperienza, IKON, Ottagono e per la testata La Gola; capo-progetto della trasmissione “La scuola in diretta” per Rai Educational, parte della giuria della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Bjcem) per diverse edizioni, Rossella Bertolazzi ha anche curato mostre e collaborazioni come quella con Mini Bmw oltre a partecipare al Noir in Festival di Courmayeur con i lavori degli studenti IED.
Questa, la dichiarazione della direttrice in occasione della notizia relativa al Compasso d’Oro per la carriera: “Le personalità e le imprese cui è stato conferito il Compasso d’Oro ADI alla Carriera hanno tutti ideato e creato opere che hanno fatto storia. Quando ho saputo del Premio mi sono chiesta: io cosa ho fatto? Nulla di tutto questo. Sono sempre stata un’outsider, da ragazzina ad esempio impazzivo per i film western; avrei voluto scrivere di cinema, invece ho scritto di società e ambiente. La possibilità di lanciare lo sguardo un po’ più lontano mi ha portata a fare molte cose nella vita, tutte apparentemente diverse, ma tutte con qualcosa in comune: la progettualità“.