Il termine per l’iscrizione gratuita al concorso di progettazione Pavillion Workplace è stato prorogato al 21 settembre 2023, mentre la consegna dei lavori deve avvenire entro l’11 settembre di quest’anno.
Promosso da USM Modular Furniture, marchio svizzero di arredi modulari, e da ADEYAKA in collaborazione con la Fundació Mies van der Rohe, il concorso di progettazione è aperto a architetti, designer, studenti, chiamati a riflettere sugli spazi del lavoro attuali e futuri utilizzando come scenario il celebre padiglione realizzato a Barcellona dal rinomato architetto americano (che dà il nome alla Fondazione e i cui arredi ancora oggi sono cult) con Lilly Reich in occasione dell’Esposizione Universale 1929.
Concorso di progettazione come piattaforma di riflessione
Il concorso è concepito come una piattaforma di riflessione sul tema e in particolare su tutte le caratteristiche che nei prossimi anni definiranno l’ufficio del futuro. I lavori dei partecipanti, che hanno a disposizione un’ampia gamma di arredi USM per lo sviluppo dei nuovi paesaggi interni, sono selezionati da una giuria internazionale (tra cui rientra anche la nostra connazionale Daria de Seta, architetto co-fondatore dello studio GDSB Arcquitectes e coordinatrice del Dipartimento di design dello spazio di Elisava, la Escuela de Diseño e Ingegneria di Barcellona). Che vaglia le proposte in base alla qualità architettonica, alla scelta dell’arredamento, all’originalità e alla risposta coerente alle sfide del futuro.
Sei i finalisti e due i vincitori finali – uno per categoria, professionisti e studenti – a cui va un premio in denaro da spendere in mobili. La premiazione si tiene nel mese di novembre 2023 a Barcellona, proprio al padiglione Mies van der Rohe, inarrivabile suggestiva scenografia di vetro, acciaio, marmo del concorso di progettazione. Un’opera emblematica, rilevante nella storia dell’architettura e per svariate generazioni di progettisti, che venne smantellata nel 1930 ma per la rilevanza ricostruita negli anni Ottanta, quando il Comune di Barcellona creò la Fundació per seguirne i lavori e a posteriori diffonderne la conoscenza.