Da tempo ormai il design Ikea periodicamente si sposta da democratico – ovvero per tutti – a sociale, grazie a un serie di collezioni frutto della collaborazione con imprese appunto sociali di tutto il mondo. Con il fine di aiutare persone vulnerabili e artigiani a migliorare le proprie condizioni di vita. Quest’anno è il turno di Lokalt, famiglia di tessili e di ceramiche opera di giovani creativi attivi in Giordania, in Thailandia, in India, realizzata a mano da piccole realtà locali.
“Ho cercato dei designer, spiega Maria O’Brian, creative leader di Ikea, che avessero uno stile contemporaneo, per dimostrare che l’artigianato non deve necessariamente essere tradizionale o antiquato. Può essere moderno e persino d’avanguardia.” Il risultato è una collezione eterogenea nei progetti e nelle tecniche di realizzazione, ma estremamente omogenea nell’eleganza del tratto, nella cura dei dettagli, nella declinazione materico-cromatica. Il cui stile contemporaneo e internazionale rivela chiaramente i luoghi di provenienza.
Tania Haddad di Amman ha lavorato con le artigiane della Jordan River Foundation per dare vita a fodere e a coperte con stampati scorci disegnati al tratto della vita frenetica e caotica della città, impreziositi da particolari ricamati a mano. Akanska Deo di Delhi si è ispirata ai motivi tradizionali indiani per rileggerli in chiave moderna attraverso la tridimensionalità sia delle lavorazioni manuali su tappeti e fodere sia degli intrecci di fibra di banano per cestini e paralumi, realizzati dalle donne dell’impresa sociale Industree. Il duo dello studio di design THINKK di Bangkok è invece l’autore delle ceramiche derivate dai piatti, dalle ciotole, dai vasi thailandesi prodotte a mano dall’azienda sociale locale Doi Tung.
Obiettivo di Ikea è creare posti di lavoro nelle aree del mondo in cui ce ne sia più bisogno, ma l’arricchimento (umano, non solo economico) è reciproco. “Impariamo molto sulle tecniche di lavorazione tradizionali, dice ancora Maria O’Brian, e sulle culture locali. E ci troviamo anche a riflettere sulle possibilità e sui limiti che dobbiamo considerare, dato che dietro a ogni punto cucito ci sono delle persone.” Basti solo pensare che grazie a questa partnership la Jordan River Foundation a fine 2020 ha creato duecentocinquanta nuovi posti di lavoro, Industree (che ha già prodotto sette collezioni di design Ikea) ha coinvolto settecento artigiani, Doi Tung ha migliorato le condizioni di vita di oltre millesettecento famiglie di quasi trenta villaggi.