Dallo studio di Renzo Piano il progetto per il nuovo ospedale ugandese di Emergency: tradizione e innovazione per la buona architettura

Buona architettura e co-progettazione virtuosa per un ospedale in Uganda interamente made in Italy.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 12/08/2021Aggiornato il 12/08/2021
vista Children's Surgical Hospital in Entebbe Schüco Italia foto Marcello Bonfanti

Buona architettura e co-progettazione fruttuosa, anche tra progettisti e aziende realizzatrici, sono il cuore del nuovo Children’s Surgical Hospital a Entebbe, in Uganda, commissionato da Emergency. Un esempio virtuoso che, dopo soli tre anni di cantiere, può offrire cure gratuite d’eccellenza ai minori del paese e dell’intero continente. Oltre ad essere nel contempo sede di apprendimento e di costruzione di competenze per i lavoratori locali.

Con una superficie di quasi diecimila metri quadrati, non lontano dal lago Vittoria, l’ospedale ha oltre settanta posti letto e tre sale operatorie ed è circondato dal verde di un giardino. La firma della sua nascita, a partire dalla committenza, è interamente italiana: Renzo Piano l’architetto, che con il suo studio RPBW, in collaborazione con TAMassociati e la Building Division di Emergency, ha donato il progetto; Theatro invece il network di aziende che ha contribuito con il proprio know-how alla realizzazione di questa buona architettura, secondo una cooperazione sin dalle prime fasi che ha brillantemente soddisfatto tutti i vincoli architettonici richiesti dal team creativo.

Buona architettura, etica e di qualità

L’involucro è una sintesi perfetta tra innovazione e tradizione: a soluzioni costruttive e impianti avanzati – come ad esempio la pelle trasparente customizzata o i duemilacinquecento pannelli fotovoltaici in copertura, che coprono gran parte del fabbisogno energetico dell’ospedale – è accostata la tecnica della terra pisè, ovvero della terra cruda. Ideale per garantire l’inerzia termica dell’edificio, mantiene costanti temperatura e umidità degli ambienti interni, oltre ad essere una opzione nel segno della sostenibilità. La terra, un’argilla rossa, è stata infatti recuperata in loco dallo scavo per le fondazioni, evitando così il trasporto di una eventuale fornitura e nel contempo i costi dello smaltimento se non fosse stata utilizzata.

Spiega infatti l’architetto Giorgio Grandi di RPBW che “quando bisogna trovare una soluzione, lì deve scattare la scintilla, altrimenti tutto rimane un semplice esercizio di stile”. In particolare in un paese come l’Uganda. “Significa semplificare tutto al massimo e puntare su un lavoro di sottrazione: collettivo, sostenibile, dalla manutenzione semplificata”. Un’opera di squadra che ha saputo ottenere buona architettura – intesa dal punto di vista sia qualitativo sia etico – e rinnovare modalità millenarie con un approccio gentile.  E una “scandalosa bellezza”, secondo la definizione dello stesso committente Gino Strada.

  • Il Children’s Surgical Hospital di Emergency a Entebbe (Uganda, foto Marcello Bonfanti) è frutto di un lavoro di gruppo interamente italiano. Si tratta infatti del primo progetto dalla visibilità internazionale del network di aziende Theatro. In particolare in tal caso sono sei le realtà produttive che hanno partecipato alla realizzazione del progetto sviluppato pro bono da Renzo Piano e dal suo Studio RPBW in collaborazione con lo Studio TAMassociati e la Building Division di Emergency: Thema, Schüco Italia, Resstende, Pellinindustrie, AGC e Schneider Electric.
  • Una delle sfide ha riguardato la facciata principale del Children’s Surgical Hospital (foto Marcello Bonfanti). I progettisti miravano a una soluzione trasparente, per il maggior apporto possibile di luce naturale, con montanti sottili, senza staffaggi intermedi, ma di altezza considerevole. Thema si è occupata della customizzazione del sistema, affiancata da Schüco, studiando una “facciata ibrida” con profili di alluminio e struttura di carpenteria d’acciaio: un corpo unico, dal punto di vista strutturale, che non altera la tenuta della facciata e soddisfa i vincoli del progetto architettonico.
  • Resstende ha fornito le tende esterne a rullo del Children’s Surgical Hospital (foto Marcello Bonfanti), scelte dai progettisti nello stesso colore della terra pisè per armonizzarle con la struttura e con il contesto. Integrate nei fronti con un metodo di fissaggio studiato ad hoc, offrono un sistema di protezione dall’irraggiamento solare particolarmente innovativo. Veneziane Pellinindustrie, anch’esse integrate, semplici da governare, garantiscono poi privacy e oscuramento senza i vincoli della pulizia e della manutenzione. I vetri delle facciate e dei serramenti sono invece di AGC, dalla massima trasparenza possibile al fine di offrire a pazienti e visitatori la visuale sulla natura circostante.
  • Il custom engineering di Schüco Italia, in collaborazione con Thema, grazie alla progettazione integrata ha consentito la realizzazione della “facciata ibrida” del Children’s Surgical Hospital (foto Marcello Bonfanti). Frutto di una matrice speciale, basata sul sistema per facciate di alluminio Schüco FWS 35 PD (già presente nel catalogo dell’azienda), si distingue per i profili dal disegno sottile e combina requisiti statici, prestazionali, estetici. Così l’innovativa sezione a vista di soli 35 mm può vantare valori di isolamento termico ottimali (fino a 0,88 W/m²K).
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