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Un potenziale ancora in gran parte inespresso che potrà rappresentare una vera e propria svolta nel mondo delle rinnovabili: l’energia prodotta dalle onde, dalle correnti e dalle maree si sprigiona ogni giorno (e notte) lungo le coste di tutto il mondo.
Le soluzioni tecnologiche e i dispositivi per convertirla ai fini degli utilizzi pratici – domestici e industriali – sono in fase sperimentale in molti Paesi, tra cui l’Italia.
Benché l’energia dal mare abbia una densità elevata, al momento la produzione effettiva si limita – secondo i dati Eni – a soli 10 mW in tutto il Pianeta; a pieno regime sarebbe però in teoria possibile ricavare dal moto ondoso fino a 2.0 TW (un terawatt corrisponde a un miliardo di Watt). Ciò significa che la sua potenza potrebbe soddisfare in larga misura il fabbisogno mondiale di elettricità.
Le difficoltà attuali derivano dal fatto che, per poter essere utilizzata, l’energia marina va convogliata e convertita in appositi impianti off-shore che richiedono ricerca e investimenti consistenti in termini di realizzazione e di gestione. Sono state negli ultimi anni vagliate e testate diverse tecnologie per immagazzinare l’energia cinetica del mare: è infatti possibile sfruttare principi fisici differenti per incanalare e trattenere la forza delle onde. Fondamentale è comunque selezionare zone in cui le condizioni del moto ondoso sono costanti, quindi ad alto potenziale energetico.
In Italia sono stati installati, in tempi diversi, impianti sperimentali in Toscana e a Napoli sul Tirreno, altri in Sardegna; più recenti sono quelli sull’Adriatico e nel Canale di Sicilia.
Il progetto nell’Adriatico per sfruttare il moto ondoso
Tra i convertitori da moto ondoso installati più di recente a livello globale due tra i più avanzati sono in Italia, al largo di Pantelleria nel Canale di Sicilia (dal 2016) e a Ravenna, nel mare Adriatico (dal 2019). Il nostro Paese si pone tra quelli all’avanguardia nel settore.
L’impianto pilota di Ravenna è il primo prototipo di un sistema di conversione dell’energia marina denominato Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC). In grado di funzionare nelle più diverse condizioni meteorologiche, garantendo elevati standard di efficienza, ISWEC trasforma la potenza delle onde in energia elettrica che alimenta una piattaforma off-shore.
La realizzazione a opera di Eni si avvale della collaborazione con il Politecnico di Torino attraverso lo spin-off Wave For Energy. Nel mare Adriatico è quindi attivo, e in costante evoluzione, un vero e proprio laboratorio di sperimentazione per testare la produttività dell’energia dal moto ondoso. Non soltanto: la piattaforma off-shore alimentata dal convertitore è concepita come un parco energetico marino in cui l’energia delle onde è integrata da quella fotovoltaica prodotta dai pannelli solari. Dopo la fase di test, le prime applicazioni pratiche potranno essere per la fornitura energetica “pulita” alle isole minori e a zone remote sulla terraferma, non collegate alla rete nazionale.
Visto da vicino
Nell’off-shore di Ravenna, l’impianto ISWEC è ormeggiato al largo con un innovativo sistema progettato da Eni che gli consente di spostarsi e posizionarsi da solo nella direzione dell’onda prevalente. Il convertitore, realizzato attraverso una filiera 100% italiana, ha un impatto ambientale minimo sull’ecosistema marino ed è praticamente invisibile dalla costa. ISWEC ha una potenza nominale di 51 kW. La piattaforma PC80 di ENI, alimentata dal convertitore, nel 2019 ha raggiunto un picco di potenza oltre 51 kW, ovvero il 103% della sua capacità.
Perché conviene sfruttare l’energia delle onde?
L’energia derivata dal moto ondoso ha particolari caratteristiche che determinano eccezionali possibilità di sviluppo.
1. è costante perché le onde si producono con la stessa intensità sia di giorno sia di notte.
2. considerata l’estensione delle coste in tutto il mondo, costituisce una fonte energetica rinnovabile inesauribile.
3. ha un’alta densità, 10-20 volte superiore rispetto all’energia solare e 3-6 volte se paragonata
a quella del vento. L’energia dalle onde è molto concentrata e di facile “cattura”.
2050
Secondo le previsioni di Ocean Energy System 2014 e di Ocean Energy Europe 2016, tra meno di 30 anni – nel 2050 – l’energia marina ricavata dalle onde e dalle maree in Europa potrà fornire 100 GW di potenza. Questa corrisponde al 10% circa dei consumi elettrici europei. L’impiego nel settore dell’energia dal moto ondoso potrà creare fino a 40.000 nuovi posti di lavoro.
Si ringrazia per la collaborazione Eni (eni.com)