A Venezia, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dal 10 aprile al 30 luglio 2017, la mostra Ettore Sottsass: il vetro, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, presenta oltre 200 pezzi, in gran parte provenienti dalla collezione di Ernest Mourmans e molti dei quali mai esposti al pubblico, secondo un allestimento innovativo disegnato da Annabelle Selldorf.
Si tratta di una novità assoluta: è la prima volta che viene realizzata una mostra interamente dedicata alla produzione dell’architetto italiano nel campo dei vetri e dei cristalli; per l’occasione sarà pubblicato anche il primo compendio delle sue opere in vetro, edito da Skira.
Le Stanze del Vetro celebrano la produzione vetraria di Ettore Sottsass (1917-2007) nel centenario della sua nascita. Ettore Sottsass fu pittore per inclinazione ma studiò architettura su consiglio del padre. Trasferitosi a Milano nel 1946, iniziò a collaborare con la Triennale occupandosi degli allestimenti della sezione dell’artigianato. È in quest’occasione che si occupa di vetro (il primo oggetto è del 1947), materiale che continua poi a utilizzare nell’arco di tutta la sua vita artistica, portandolo a collaborare con le più importanti vetrerie dell’epoca tra le quali Vistosi, Toso Vetri d’Arte, Cenedese, Venini.
Del lavoro di Sottsass in questo campo e delle relative fasi vuole dare testimonianza la mostra curata da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. Anche se in contatto con Murano almeno dagli anni quaranta, Sottsass si misura veramente con le molteplici soluzioni offerte dal vetro solo a partire dagli anni settanta, con la prima serie realizzata per la vetreria Vistosi.
Dopo la fondazione del gruppo Memphis (1981) disegna vere e proprie sculture affidate ai maestri della vetreria Toso Vetri d’Arte, oggetti di vetro con un proprio carattere, che esaltano il colore e la trasparenza del materiale, non più solo dei contenitori. Durante questa collaborazione introduce l’impiego della colla chimica sfidando la secolare tradizione del vetro muranese. Per Venini, in seguito, disegna sia lampade sia oggetti, senza mai perdere di vista le combinazioni cromatiche formate dalle sovrapposizioni dei piani in vetro.
Una sala della mostra, secondo un allestimento innovativo disegnato da Annabelle Selldorf, è dedicata a un ciclo di 21 sculture inedite, di grandi dimensioni, realizzate nel 1999 su richiesta dello sceicco del Qatar, Saud Al Thani per la sua Millenium House.
Dalla fine degli anni ottanta, Sottsass sperimenta anche tecniche differenti da quelle muranesi con aziende come Alessi, Baccarat, Egizia, Fontana Arte, Serafino Zani, Swarowski che lo portano a confrontarsi sia con la precisione del taglio, sia con la secolare tradizione del cristallo. Collaborando con il Cirva di Marsiglia, centro di sperimentazione del vetro, dal 2004 Sottsass realizza la serie delle “Kachinas”, ispirata alle omonime bambole votive indiane.
- Che cosa: Mostra “Ettore Sottsass: il vetro”
- Quando: 10 aprile – 30 luglio 2017
- Orario: 10-19. Mercoledì chiuso
- Dove: Le Stanze del Vetro, Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
- Info: 041/2710280; Siti: http://www.lestanzedelvetro.org, http://www.cini.it
- Ingresso: libero
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Ettore Sottsass (1917 Innsbruck – 2007 Milano) architetto, designer e fotografo, studia architettura al Politecnico di Torino, laureandosi nel 1939. Nel 1947 apre a Milano il suo primo studio di design e nel 1948 entra nel gruppo del MAC (Movimento di Arte Concreta). Successivamente aderisce allo Spazialismo e nel 1957 diventa Art director di Poltronova. Inizia la sua collaborazione con la Olivetti nel 1958, per il settore del computer design, attività che durerà per 30 anni e porterà all’affermazione di un nuovo stile per i prodotti da ufficio della ditta di Ivrea. Il progetto più importante è stato il computer Mainframe Elea 9003 (1959), grazie al quale vinse il Compasso d’Oro nel 1959. Nel 1972 partecipa alla mostra Italy: the new domestic landscape al MoMA di New York e nello stesso periodo tiene conferenze per l’Inghilterra, ricevendo una laurea honoris causa al Royal College of Art di Londra nel 1976. Con il gruppo Alchimia nel 1979 partecipa al Design Forum di Linz presentando Seggiolina da pranzo, la lampada da terra Svincolo e il tavolino Le strutture tremano. Nel 1981 fonda il gruppo Memphis con Hans Hollein, Arata Isozaki, Andrea Branzi, Michele de Lucchi e altri architetti. Nel 1980 con Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini e Marco Marabelli fonda lo studio Sottsass Associati. Nel 1988 nasce “Terrazzo”, rivista di design e architettura da lui ideata e realizzata insieme a Barbara Radice, Christoph Radl, Anna Wagner e Santi Caleca. “Terrazzo” si occupa di design e architettura fino al 1996, anno del tredicesimo e ultimo numero. Dagli anni Novanta la sua ricerca progettuale è dedicata prevalentemente all’architettura, in particolare verso residenze e aspetti urbanistici. Nel 1996 riceve la laurea ad honorem al Royal College of Art di Londra, nel 1996 l’IF Award, Hannover e nel 1997 il Design Award del Brooklyn Museum di New York e l’Oribe Award in Giappone. Durante questi anni numerose sono le collaborazioni con gallerie d’arte. Muore il 31 dicembre 2007 all’età di 90 anni.