Home restaurant: il ristorante a casa

Tutto il piacere della buona cucina, evitando i luoghi affollati e puntando sulla qualità degli ingredienti e dei menù. Questa è in sintesi l'offerta di due formule gastronomiche “ad personam”, sempre più apprezzate anche in Italia: l'home restaurant e il cuoco a domicilio.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio
Pubblicato il 20/01/2024Aggiornato il 24/01/2024
home restaurant

Che cosa significa home restaurant 

Questo termine inglese sintetizza in modo efficace la particolarità della forma di accoglienza che – sempre più diffusa in Europa, a partire dalla Francia – offre un’esperienza gastronomica a metà strada tra la cena al ristorante e l’incontro conviviale a casa di amici. In Italia esistono secondo le stime circa 14.000 attività di questo tipo, ma non è stata ancora varata una legge che regolamenti il settore. Certamente si tratta di qualcosa di ben diverso dalla ristorazione tradizionale: è considerato come un lavoro occasionale in linea con i principi della sharing economy. I cuochi casalinghi sono appassionati di cucina che aprono, solo su prenotazione, le loro abitazioni private a poche persone alla volta per degustazioni a tema. Occasione molto più intima rispetto a una serata nella sala di un locale, ha anche altri elementi attrattivi: la genuinità del cibo “fatto in casa” e il rapporto diretto con chi sta ai fornelli.

Come trovare l’home restaurant più adatto

Per scoprire l’home restaurant più vicino o per trovare quello che meglio risponde a specifiche esigenze, il passaparola è sicuramente uno strumento molto efficace. Oppure si può fare riferimento alle diverse piattaforme digitali che permettono di utilizzare un motore di ricerca per selezionare, per esempio, la località o la zona in cui si trova l’home restaurant, il numero di commensali minimo e massimo e il tipo di menù desiderato.

La storia: le cesarine

Sono più di 1.500 in Italia, in 450 località, le super selezionate rappresentanti della gastronomia italiana che hanno aderito alla piattaforma digitale cesarine.com. I loro ristoranti casalinghi, sparsi su tutto il territorio, isole comprese, offrono in ogni regione piatti tipici della cucina locale a ospiti da tutto il mondo. Nel 2019 le Cesarine hanno ricevuto il premio Comunità Slow Food per la difesa del patrimonio culinario nazionale (e della dieta mediterranea). Nelle loro case, le cuoche organizzano inoltre corsi di cucina personalizzati; il loro impegno si rivolge infine al consumo responsabile e al contrasto degli sprechi alimentari.

Una cena organizzata dalla Cesarina Annamaria, di Milano (cesarine.com)

Una cena organizzata dalla Cesarina Annamaria, di Milano (cesarine.com)

Come avviare l’attività di home restaurant

Per iniziare un’attività di home restaurant, in assenza di una legge specifica, il Ministero dello Sviluppo Economico con le risoluzioni n. 50481/2015 e 493338/2017 ha ritenuto necessario il possesso dei requisiti di onorabilità nonché professionali ai sensi dell’art. 71 DLGS 59/2010 e la previa presentazione di una SCIA (segnalazione certificata inizio attività) qualora si svolga in zone non tutelate, o previa richiesta di un’autorizzazione, ove trattasi di attività in zone tutelate.

Il Ministero dell’Interno con nota del 30.1.2019 a conferma del parere del 14.10.2016, ha precisato che l’attività di home restaurant, salvo che sia svolta in modo del tutto occasionale ed episodico, non può che essere classificata – allo stato della legislazione ed in mancanza di disciplina specifica – quale esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande, perciò soggetto alla relativa disciplina commerciale, fiscale, igienico-sanitaria e di pubblica sicurezza. La nota precisa che l’interessato deve rilasciare (alla Questura) specifica dichiarazione di disponibilità a consentire l’accesso agli ufficiali e agenti di p.s. e che la presenza dell’esercizio sia chiaramente indicata sul citofono collocato sul portone o comunque sull’ingresso della strada.

In ogni caso è opportuno informarsi preventivamente sia presso il Comune che la Questura.

È in generale richiesto ai cuochi casalinghi l’attestato sanitario HACCP (Hazard analysis and critical control points).

Ristorazione a casa

Che cosa è lo chef a domicilio

Chi non ha mai sognato una cena di alta cucina, bella e pronta sulla tavola di casa, da condividere con la famiglia o gli amici? L’idea dello chef a domicilio è nata diversi anni fa negli Stati Uniti e comincia ad avere un seguito anche in Italia. Il servizio non piace soltanto a chi non ha molta dimestichezza con i fornelli e vuole fare bella figura con gli ospiti: è anche un sistema molto gettonato da quanti desiderano organizzare un evento speciale, una festa, un incontro conviviale a tema, per pochi o tanti commensali. I costi sono in media superiori a quelli di un’uscita al ristorante, ma con tanti vantaggi che differenziano questo servizio da un tradizionale catering: la specialità è la personalizzazione. Al piacere di vedere le ricette preparate in diretta nella propria cucina, si aggiungono molte altre comodità.

Che cosa fa uno chef a domicilio

Rivolgersi a un personal chef significa non dover più pensare a niente. Una volta concordati il menù e il numero di invitati, il team si fa carico di ogni cosa, dalla spesa alla pulizia della cucina, su richiesta anche del servizio a tavola. Senza uscire, si possono provare le pietanze più diverse, da quelle regionali ai piatti etnici, o rilassarsi con una cena romantica a due. Può essere inoltre un modo simpatico per fare riposare un po’ le cuoche di casa che possono finalmente sedersi a tavola con tutta la famiglia.

La storia: cene personali in tutta Italia

Un servizio “sartoriale”: così lo definiscono gli ideatori della startup di ristorazione a domicilio Chef@Home (chefathome.it). I cuochi raggiungono ogni zona d’Italia, dalle città ai piccoli centri, e sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, in termini di numero di coperti e menù. L’attività è iniziata nel 2020 quando, in piena pandemia, il progetto rispondeva a esigenze contingenti dovute al lockdown. Anche ora le richieste si moltiplicano. Il primo passo è quello di contattare l’organizzazione (con almeno due settimane di anticipo), al telefono, sul sito o tramite l’app dedicata. 
La mia cucina è adatta al lavoro dello chef? Sull’app Chef@Home si possono inviare prima dell’evento le foto del locale e dell’attrezzatura disponibili, così il cuoco potrà sapere quali strumenti portare con sé e come organizzarsi.

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