Gli elementi Componibili di Kartell, nati originariamente con il nome “mobili 4970/84” dalla mano felice dell’architetto Anna Castelli Ferrieri, moglie di Giulio Castelli, il fondatore di Kartell, – sono ancora oggi in produzione come best/long seller dell’azienda, ricercatissimi dagli appassionati anche nelle più svariate versioni vintage, entrate a far parte delle collezioni permanenti del Modern Museum of Art di New York e del Centre Georges Pompidou di Parigi. Furono i primi componenti modulari ed assemblabili prodotti in ABS, materiale plastico nuovo per quel tempo ed estremamente avanzato dal punto di vista delle prestazioni estetiche e meccaniche.
Erano gli anni Sessanta, anni in cui l’immagine, la funzione e i materiali degli arredi tradizionali venivano sostituiti dalle potenzialità dei nuovi sistemi aggregabili, modulari, coloratissimi, realizzati con la plastica e pronti a servire in contesti e soluzioni anche molto diversi. Prerogative che non sono mutate nel tempo: questi semplici (e nel contempo decisamente espressivi) contenitori cilindrici entrano in ogni stanza della casa (dal bagno alla camera da letto, dal soggiorno alla stanza dei bambini, allo studio) accostandosi con sobria eleganza a mobili di ogni stile. Ogni singolo elemento può dotarsi di ruote o di antina scorrevole – con quel pratico ed essenziale buco che funziona da maniglia –, di coperchio rimovibile, utilizzabile come vassoio.
Inoltre i Componibili di Kartelle possono essere impilati, senza necessità di giunti o altro, grazie al profilo terminale sagomato, che li incastra e li rende stabili.
“Un elemento: uno sgabello. Due elementi: un comodino. Tre elementi: un mobiletto. Quattro elementi: uno scaffale.” In un gioco di combinazioni, anche cromatiche volendo, dato che ai colori primari nel 2014 si sono aggiunte le finiture metal della collezione Precious.
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