Anno da record per il James Dyson Award 2020: le candidature sono state le più numerose dall’istituzione del premio e nel contempo maggiore è stato anche l’importo economico dei riconoscimenti. Diretto ai giovani ingegneri inventori di tutto il mondo, chiamati a migliorare la vita di tutti con la tecnologia, il concorso in questa edizione speciale inaugurato anche la nuova categoria Sostenibilità, vinta dal progetto AuREUS del filippino Carvey Ehren Maigue. Si tratta di un nuovo materiale ottenuto da coltivazioni di scarto, capace di catturare i raggi UV e di convertirli in luce visibile per generare elettricità: una soluzione sensibilmente più performante rispetto ad altre, come ad esempio i pannelli solari, sia per quantità di energia producibile sia per potenzialità, dato che può funzionare anche con cielo nuvoloso.
“I giovani vogliono cambiare il mondo”, ha commentato il promotore James Dyson, “e gli ingegneri, gli scienziati e i designer che partecipano al nostro premio dimostrano di poterlo fare. Abbiamo osservato un numero crescente di idee per la salute e il miglioramento nell’ambito della sostenibilità, e ci è sembrato ingiusto scegliere soltanto una tra tante idee così nobili, così abbiamo creato due premi quest’anno, per sostenere altrettante invenzioni meritevoli.”
Vincitrice internazionale del James Dyson Award 2020 Judit Giró Benet, con il dispositivo medicale Blue Box: un apparecchio per lo screening biomedico del tumore al seno da usare anche a casa, con un semplice campione di urina. “Il progetto ha il potenziale di rendere lo screening tumorale parte della routine quotidiana”, secondo la stessa giovane autrice. “Può aiutare a cambiare il modo in cui la società lotta contro il tumore al seno, facendo sì che le donne possano evitare una diagnosi in stadio avanzato. Il giorno in cui mi hanno comunicato di aver vinto il premio internazionale è stato un vero punto di svolta, poiché il premio in denaro mi permetterà di brevettare e di velocizzare la ricerca e lo sviluppo.” Il dispositivo esegue un’analisi chimica del campione e trasmette i risultati in cloud, dove un apposito algoritmo basato su intelligenza artificiale interpreta i valori di metaboliti specifici presenti nell’urina e fornisce velocemente una diagnosi. Una soluzione importante, a maggior ragione in un periodo come quello che stiamo vivendo: a causa del Covid-19 si sono infatti registrati molti meno screening rispetto all’anno passato, riducendo di conseguenza tante possibili nuove diagnosi di tumore.
Il secondo premio è stato assegnato invece a pari merito alla lente a cristalli liquidi confinati per fotocamere di cellulari dei canadesi Ishan Mishra, Holden Beggs, Zhen Le Cao, Fernando J. Pena Cantu, Alisha Bhanji e al sistema per catturare le particelle inquinanti disperse dai pneumatici in frenata Tyre Collective degli inglesi Siobhan Anderson, Hanson Cheng, M Deepak Mallaya e Hugo Richardson.