Federmobili Milano Lodi Monza e Brianza ha commissionato a the ZEN agency e a CSA Research una ricerca per monitorare il settore dell’arredamento e del design attraverso le attitudini d’acquisto degli Italiani. Uno strumento utile per capire come è cambiata la percezione della casa e di conseguenza la scelta del necessario nel periodo complicato del lockdown da pandemia Covid.
L’analisi, iniziata già nell’autunno dello scorso anno, ha individuato tutte le trasformazioni delle abitudini domestiche. Il periodo di quarantena forzata ha infatti costretto le persone a sfruttare in modo diverso gli spazi a disposizione, facendo convivere funzioni come il lavoro e lo studio, prima svolte all’esterno. Il cambiamento ha portato a una revisione generale delle necessità e degli stili abitativi, che ha abbinato alle nuove esigenze delle soluzioni di arredamento più funzionali e flessibili.
Cinque i profili abitativi – espressività, ostentazione, essenzialità, ospitalità, studio-lavoro – che la ricerca ha definito a partire dalle informazioni raccolte, sia socio-demografiche sia di gusto e di interessi. La prima categoria, quella “espressiva”, è risultata raccogliere le persone maggiormente soddisfatte del proprio ambiente domestico (73,7%). Meno contente (55,8%) quelle invece appartenenti all’ultima, in cui il nodo studio-lavoro è dominante.
Sull’onda di queste percezioni, metà degli intervistati (50,2%) ha rivelato di voler dare avvio a qualche opera di miglioria in casa nel corso dei prossimi dodici mesi: tinteggiatura (40,4%), ristrutturazione integrale di uno o più locali (12,8%), adeguamento degli impianti di climatizzazione e di riscaldamento (12%), interventi idraulici (10,9%), modifica delle finiture della pavimentazione o degli infissi interni ed esterni (10,6%).
In crescita di conseguenza, rispetto all’autunno scorso, le intenzioni d’acquisto, mirate in particolare ai letti (+4,3%), a tavoli e sedie (+3,7%), elettrodomestici (+3,6%), arredo da esterni (+3,2%), divani e poltrone (+3,2%). Segno positivo anche per librerie (+2,9%), oggettistica (+2,9%) e quadri o specchi (+2,8%), mentre l’interesse è minore per arredi più impegnativi, come ad esempio gli armadi e tutti i contenitori in genere (+1,3% per i primi, +1,1% per i secondi), e per gli impianti tecnici (+1% per climatizzazione, allarmi, domotica).
Secondo la ricerca è elevata, anche per cause maggiori, la propensione per gli acquisti on line (73,4%), di cui quasi la metà (31,9%) riguardante proprio gli arredi per la casa. Un dato invariato rispetto all’autunno 2019 (32%), che però è sostenuto da un cospicuo investimento economico: oltre la metà degli interpellati (65,5%) ha infatti dichiarato di spendere fino a diecimila euro all’anno per il settore arredamento e design.