Scandia, la nuova sedia firmata Calligaris, riassume l’intera storia dell’azienda, soprattutto dal punto di vista della visione sostenibile. Realizzata con solo legno certificato FSC® (Forest Stewardship Council), richiama alla memoria la seduta capostipite del catalogo del marchio – la Marocca nata negli anni Venti grazie al fondatore Antonio Calligaris – nell’essenzialità formale e nella lavorazione tradizionale del materiale. L’originale sedile, particolarmente ampio, è pensato per assecondare l’ergonomia e rendere il modello comodo e nel contempo funzionale, dato che può anche essere impilato per ridurne l’ingombro in casa.
L’aspetto classico di Scandia è attualizzato dal disegno contemporaneo degli elementi che la compongono e dal processo produttivo, evoluto e nel contempo eco-sostenibile. L’azienda friulana infatti è da tempo focalizzata su una visione ecologica estesa ad ogni azione industriale. Già dal 2006 certificata FSC® per la responsabilità ambientale – che garantisce che il legno utilizzato derivi solo da foreste gestite in modo corretto e controllato –, ha continuato nel tempo un processo di revisione delle procedure interne. Che, basato sui principi di responsabilità sociale, porterà nel 2021 all’adozione della certificazione ISO 45001 inerente la sicurezza del lavoro e della salute dei lavoratori (per i quali si sono investite fino ad oggi tremilaottocento ore di formazione su queste tematiche).
Una filosofia imprenditoriale che coinvolge anche le fasi iniziali della ricerca e della sperimentazione – di materiali ecologici e riciclabili, di fonti rinnovabili… –, così come quelle finali dell’imballaggio dei prodotti finiti, al fine di ridurre al minimo il consumo di energia e degli scarti.
Intanto, i pannelli fotovoltaici installati nella sede di Manzano coprono una superficie di cinquemila metri quadrati e sono in grado di fornire il 20% dell’energia indispensabile allo stabilimento, pari a una riduzione di duecentodieci tonnellate di anidride carbonica non immessa nell’ambiente. Il taglio ha poi investito anche l’uso di solventi e vernici, diminuiti di settantacinque tonnellate all’anno.