Bollette luce, gas, acqua, rifiuti, telefono sono le cosiddette spese obbligate che nell’ultimo anno registrano l’incidenza maggiore sulle tasche delle famiglie.
Si chiamano obbligate le spese che una famiglia deve sostenere regolarmente e che non possono essere facilmente ridotte o eliminate, poiché sono necessarie per il funzionamento quotidiano della casa e per il benessere della famiglia stessa. Tali voci di spesa difatti assorbono il 23% della spesa per consumi delle famiglie, pari ad un controvalore di quasi 287 miliardi di euro annui. Così l’associazione dei consumatori Consumerismo No Profit secondo cui una fetta così consistente di spese obbligate spinge gli italiani a ridurre i consumi in altri comparti non primari, come ristorazione, abbigliamento, calzature e viaggi.
La mancata ripresa dei consumi in Italia è un danno per l’intero sistema economico e produce effetti a cascata su commercio, industria e occupazione – spiega il presidente Luigi Gabriele – La crescita della spesa per le utilities nonostante la fine dell’emergenza energia e il ribasso delle tariffe è aggravata dalla scarsa conoscenza dei consumatori circa le possibilità di risparmio offerte dal mercato: per questo chiediamo al governo di accelerare sulle proposte di legge, come quella presentata da Letizia Giorgianni e condivisa da associazioni dei consumatori e operatori del comparto, volta a istituire in Italia la figura dell’Utility Manager per guidare le famiglie nella scelta dei fornitori di servizi (luce, gas, tlc, ecc.) e garantire risparmi di spesa sulle bollette, in modo da incrementare le risorse che gli italiani possono destinare ad altri consumi non obbligati” – conclude Gabriele.
Le spese obbligate delle famiglie secondo Confcommercio
Poco tempo fa anche un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio aveva stimato che per il 2024 la quota di queste spese sul totale dei consumi delle famiglie sfiora il 42%, con un incremento di oltre 5 punti dal 1995 ad oggi. Su un totale di circa 21.800 euro pro capite di consumi all’anno, oltre 9mila euro se ne vanno per il complesso delle spese obbligate (348 euro in più rispetto al 2019).
Tra queste spese, a farla da padrone è la voce abitazione (4.830 euro), al cui interno un peso rilevante – anche se costantemente in calo dal 1995 ad oggi – viene dall’aggregato energia, gas e carburanti con 1.721 euro.