Qual è lo stato dell’arte attuale del mercato dell’Internet of Things in Italia? A rivelarlo una ricerca condotta da Resideo Technologies Inc., fornitore di soluzioni per il comfort e la sicurezza, e il Politecnico di Milano, realizzata tra novembre 2020 e aprile 2021.
Il mercato dell’IoT in Italia prima della pandemia da Covid-19 era in grande ascesa, con un valore stimato di circa 6 miliardi di euro, valore ripartito equamente tra applicazioni che sfruttano la “tradizionale” connettività cellulare (3 miliardi di euro, -6%) e quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (3 miliardi di euro). L’emergenza sanitaria ha però influito negativamente e non ha permesso di confermare il trend di crescita degli anni precedenti. Infatti, nel 2020 si è registrata una flessione di circa il 3% rispetto al 2019; un risultato comunque accettabile dato il contesto in cui le aziende hanno dovuto agire e in linea con i risultati del resto dei Paesi occidentali, che hanno avuto una flessione tra il -5% e il -8%.
Ancora oggi una importante quota del mercato dell’Internet of Things in Italia riguarda i sistemi di Smart Metering & Smart Asset Management, ovvero i sistemi di misurazione e gestione dell’utenze degli edifici, nonostante la decrescita del 13% subita a causa della pandemia, che li ha portati a passare dai 1,7 miliardi di euro del 2019 ai 1,5 miliardi del 2020. La ricerca ha tuttavia evidenziato l’importanza dell’utilizzo di strumenti di Smart Metering, soprattutto all’interno di contesti idrici, sia per l’aspetto economico che per quello ambientale. Se da un lato infatti i device Smart Metering consentono di avere bollette più accurate, di ridurre le frodi e di identificare i guasti nelle condutture, dall’altro l’Osservatorio ha quantificato la quantità di acqua e energia risparmiate, con valori che variano tra 0,9 e 3,4 milioni di m3/anno (circa 18-20 m3/anno risparmiati da ogni famiglia) per la risorsa idrica, e tra 14.000 e 44.000 KWh/anno per la componente energetica.
Altra componente fondamentale del mercato dell’Internet of Things italiano è quella relativa alla Smart Home, che ha subito una perdita del solo 5% rispetto al 2019. Infatti, le applicazioni per la Smart Home continuano a dimostrare di garantire importanti risparmi legati alla riduzione dei consumi energetici della propria abitazione che si attestano tra il -16% e il -28%. Altro punto di forza della Smart Home sono i benefici assicurati ai consumatori più fragili e anziani, grazie alla nascita di applicazioni smart per il controllo e il monitoraggio a distanza dei parametri vitali e clinici, con servizi di pronto intervento in caso di emergenza.
L’Osservatorio IoT ha, infine, analizzato anche il rapporto tra Smart Home & Insurance, dimostrando come la presenza di dispositivi smart per la sicurezza domestica riduca il livello di rischio e di furto e, di conseguenza, porti alla riduzione del premio assicurativo. Secondo l’indagine infatti, prendendo come riferimento il mercato americano, a fronte di un premio assicurativo annuo iniziale di 352 $, si può ottenere una riduzione del rischio di furto dell’8,5% con conseguente abbassamento del premio corrispondente a -30,5 $ all’anno. Estendendo tale beneficio all’intero mercato assicurativo americano, il risparmio complessivo per i cittadini ammonterebbe a 42,7 milioni di dollari.