La più “anziana” – firmata Zanotta – è la poltroncina smontabile Moretta di Bernard Marstaller, di segno fortemente espressivo, che compie cento anni di produzione; i più recenti, da un decennio in catalogo, sono la sedia impilabile Talia di Roberto Barbieri, i tavolini Smallwire di Arik Levy, il sinuoso divano Koochy di Karim Rachid. In mezzo pezzi iconici entrati a far parte delle collezioni museali di design di tutto il mondo, come lo specchio Milo, omaggio a Carlo Mollino e alla sua passione per il corpo femminile del 1937, la chaise longue Maggiolina di Marco Zanuso del 1947 (premiata l’anno seguente con la Medaglia d’Oro della VIII Triennale di Milano), gli intramontabili e ironici sgabelli Sella e Mezzadro di Achille e Pier Giacomo Castiglioni del 1957 e il tavolino a doppia altezza e apertura variabile Basello di Achille Castiglioni del 1987. Arredi di impronta stilisticamente trasversale che tuttavia dimostrano la qualità sia di progetto, sia soprattutto di previsione di Zanotta nel selezionare oggetti la cui bellezza con il passare del tempo resta inalterata. Ottime ragioni per festeggiare le ricorrenze e soprattutto per proseguire sulla strada della ricerca e del lavoro di sintesi tra passato, presente, futuro dell’azienda.
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