Piccole isole italiane da tutelare

Oasi mediterranee di mare e natura non mancano di criticità spesso legate ai loro habitat peculiari. In Italia si moltiplicano i progetti per promuovere uno sviluppo più sostenibile, anche nell'offerta turistica

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio
Pubblicato il 20/01/2023Aggiornato il 20/01/2023
Capri i Faraglioni

Da tutto il mondo, le piccole isole italiane sono una meta ambita e davvero unica, soprattutto nella stagione estiva. Un turismo spesso da “overbooking” contribuisce però a mettere in luce problemi ancora in parte irrisolti di microsistemi naturali e antropici sottoposti – specie negli ultimi decenni – a uno stress cui non erano preparati. Non bisogna inoltre dimenticare che, per loro stessa natura, le isole sono territori fragili dal punto di vista idrogeologico e dell’inquinamento marino. Tanto è stato fatto, tanto altro è ancora da fare per preservare i contesti naturalistici e migliorare vivibilità e servizi, non solo per i turisti, ma anche per la popolazione stabile locale. Ogni aspetto è analizzato, punto per punto, nel rapporto annuale Isole Sostenibili 2021, realizzato dall’osservatorio di Legambiente (www.legambiente.it) e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR. Oltre ai dati tecnici, la ricerca pone l’accento su iniziative e progetti che – sull’esempio di realtà insulari lontane dall’Italia (dalle Maldive alla Canarie) – promuovono interventi concreti sui temi di energia, approvvigionamento idrico, mobilità, raccolta differenziata. Ogni progresso in atto o in agenda va in direzione della sostenibilità, tenendo però conto di vincoli e ostacoli derivati da contesti appunto “isolati” che in molti casi scarseggiano di risorse energetiche (ed economiche), di acqua e produzioni locali. Obiettivo è fornire alle amministrazioni delle isole minori gli strumenti per stare al passo con il processo della transizione ecologica e gli sviluppi della green economy.

Isole Tremiti

Isole Tremiti

Energie rinnovabili da potenziare

Di 27 isole minori, solo 7 sono interconnesse con la rete energetica nazionale (Capri, Ischia, Procida, Elba, S. Antioco, S. Pietro e La Maddalena). Le altre sono perlopiù ancora alimentate da centrali termoelettriche a gasolio: aziende pubbliche o private gestiscono produzione e distribuzione. Le isole dispongono di risorse rinnovabili (eolico e solare) tuttora sfruttate a livelli molto bassi. Impianti fotovoltaici sono stati di recente installati a Pantelleria, Ponza, Ustica e nelle altre isole siciliane, ma gli obiettivi minimi sono ancora lontani.

Acqua scorte idriche e depurazione nelle piccole isole

Le piccole isole dispongono di poche fonti d’acqua potabile: da qui la difficoltà di approvvigionamento. I problemi aumentano in estate, quando la popolazione locale si moltiplica. In alcune zone l’acqua arriva ancora con navi-cisterna, oppure quella marina viene depurata in impianti di desalinizzazione; Capri, Ischia e Procida sono collegate alla penisola sorrentina da una condotta idrica sottomarina. Altra criticità è la scarsità di impianti di depurazione per le acque reflue (il 40% delle isole non dispone di questo sistema).

Piccole isole e rifiuti: in crescita, la differenziata

Le presenze sulle isole in estate aumentano fino a 5 volte, e lo stesso i rifiuti! Tra il 2010 e il 2019, la raccolta differenziata è aumentata con risultati sopra la media del Centro e del Sud Italia a Capri, Elba, La Maddalena, Pantelleria, Procida e S. Antioco, che risulta la più virtuosa (80%). Per fare qualche esempio, nel 2018-19 l’incremento è stato dal 5 al 20% a Ustica, dal 15 al 38% alle Egadi, dal 21 al 38% alle Tremiti. L’ambizioso obiettivo futuro è lavorare per poter gestire lo smaltimento sulle isole stesse, senza trasportare i rifiuti sulla terraferma.

Piccole isole: mobilità e trasporti locali (meglio elettrici)

Un punto chiave, proprio perché parliamo di isole, sono i trasporti: i collegamenti marittimi con la terraferma (fondamentali), ma anche quelli locali su ruote, specie nella stagione turistica. Va invece limitato il più possibile il trasporto privato (e le sue emissioni di CO2): troppe auto, spesso vecchie e inquinanti, congestionano le fragili e strette strade delle piccole isole, soprattutto alle Eolie e a Pantelleria, mentre le limitazioni funzionano a Capri e Procida. Da incentivare le alternative: mobilità elettrica e dolce, carbon free e a impatto zero.

Quante sono le isole minori italiane?

Sono 27 le isole minori italiane abitate, distribuite lungo i mari della penisola, singole o raggruppate in piccoli arcipelaghi. Le principali: Pelagie, Egadi, Eolie, Ustica, Pantelleria in Sicilia; Tremiti in Puglia; Capri, Ischia e Procida  in Campania, nel golfo di Napoli; Ponza e Ventotene nel Lazio; quelle dell’arcipelago Toscano (Elba, Giglio, Capraia, Giannutri); la Maddalena,S. Pietro e Sant’Antioco in Sardegna.

Transizione climatica e ambientale nelle isole minori italiane

Il 203o è la prospettiva temporale per la realizzazione di alcuni obiettivi relativi alla transizione climatica e ambientale nelle isole minori italiane (anche con l’aiuto delle risorse del PNRR). Oltre a energia, acqua, mobilità e rifiuti, tema sensibile è il turismo sostenibile. Sono coinvolti nel programma il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero della Cultura e le Soprintendenze.

 

Tratto da Cose di Casa di maggio 2022

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