Contenuti trattati
L’innovazione sostenibile, le tecnologie green e l’economia circolare cambiano il mondo delle professioni e influiscono sugli investimenti delle imprese e la richiesta di competenze. Le aziende puntano sull’evoluzione dei processi produttivi e sulla scelta di materie prime ecocompatibili grazie al riciclo e al riuso. Ricercano inoltre risorse umane in grado di venire incontro a questi cambiamenti, apportando un contributo concreto alla transizione ecologica. Così, le professionalità già esistenti si specializzano per poter soddisfare gli orientamenti eco delle imprese nei diversi settori. Si fanno strada al contempo attività e funzioni che fino a pochi anni fa non c’erano o avevano solo un ruolo marginale.
Dall’edilizia all’industria e all’agricoltura, il lavoro green offre grandi opportunità in Europa e in Italia dove si parla, nel prossimo futuro, di un potenziale di oltre 500.000 nuovi impieghi. Il rapporto annuale GreenItaly 2021 individua una serie di mestieri che – da ora al 2025 – potranno esprimere il maggiore potenziale e che saranno tra i più richiesti. Si spazia dai progettisti ai tecnici, dagli impiegati nel commercio agli artigiani. La lista comprende i responsabili vendite a marchio ecologico (come i gestori di negozi bio); i riparatori di macchinari e impianti, gli installatori di reti elettriche e di sistemi di climatizzazione a migliore efficienza; gli informatici, gli ingegneri, i giuristi, i certificatori di qualità e gli esperti di marketing specializzati in ambito ambientale; gli ecodesigner e i bioarchitetti.
Giurista ambientale
Spesso è un avvocato; sempre è un laureato in giurisprudenza che si è in seguito specializzato, con corsi e master post universitari, in diritto ambientale. Questa figura professionale, tra le più promettenti per il futuro, è in grado di offrire consulenze su questioni legali nell’ambito dell’ecologia e dell’economia circolare, sia nel settore pubblico sia nelle imprese private. Le controversie riguardano, per esempio, l’inquinamento chimico, il coinvolgimento delle attività umane sui cambiamenti climatici, le bonifiche, lo smaltimento illecito dei rifiuti.
Ingegnere energetico
Per lo sviluppo sostenibile saranno fondamentali – in ambito domestico, industriale, agricolo, urbano – la valutazione dei consumi e l’utilizzo di fonti energetiche efficienti e a basso impatto ambientale. Entra qui in gioco l’ingegnere energetico (Energy Manager), un professionista che fin dal piano di studi universitario si specializza nella pianificazione di soluzioni eco-friendly: dalla produzione di energie rinnovabili al consumo da parte degli utenti finali. Dopo la laurea e l’iscrizione all’Albo, esistono corsi per “Esperto in gestione dell’energia” (EGE).
Imprenditore raccolta raee
I Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (tv, pc, elettrodomestici e così via) sono scarti speciali inquinanti da conferire in modo differenziato; si possono così riciclare e riutilizzare, salvaguardando l’ambiente. Si moltiplicano le imprese autorizzate e certificate che, specializzate nel recupero dei Raee una volta conferiti tra i rifiuti, compiono un pezzo di questo percorso. In molti casi fungono da intermediari: riciclano i singoli componenti, come i metalli o il vetro, e li forniscono alle industrie che li riutilizzano per nuove produzioni.
Agricoltore “verticale”
Minimo consumo di suolo, coltivazioni in città di prodotti alimentari, filiera corta e basse emissioni di CO2 per il trasporto, alta tecnologia e resa elevata in rapporto agli spazi occupati: le vertical farm, o orti verticali, sono un settore in crescita, e anche in Italia nascono imprese promettenti. Funziona così: sui vari piani di edifici alti o grattacieli, le piante, come ortaggi e insalate, sono coltivate senza terra (sistema idroponico) e con poca acqua in ambienti climatizzati e illuminati a led. L’assorbimento energetico è ancora poco sostenibile, ma la ricerca sta studiando nuovi metodi per ridurlo.
441mila
Sono le aziende che hanno investito in prodotti, tecnologie e servizi legati alla green economy tra il 2016 e il 2020. La maggiore concentrazione è in Lombardia, con oltre 90.000 imprese (20,3% del totale nazionale) che fanno investimenti eco-oriented; altre regioni virtuose sono la Campania, il Veneto e il Piemonte, con oltre 40.000 imprese ciascuna (dati del rapporto GreenItaly 2021 stilato da Fondazione Symbola e Unioncamere, http://www.symbola.net).
1,3 milioni
È la stima di quanto potranno essere – tra il 2021 e il 2025 – le competenze impiegate, a vari livelli e con diverse funzioni, nel settore green, della sostenibilità e dell’economia circolare (le previsioni più ottimiste arrivano a 1,4 milioni). Ciò significa che in Italia il 38% dell’impiego totale si concentrerà in imprese e professioni a vocazione eco. L’emergenza della pandemia, negli ultimi due anni, non ha frenato questo trend; ha anzi influito positivamente, nel 20% dei casi, sugli investimenti delle imprese nella sostenibilità.
Start up nel futuro
In realtà è già il presente: tra innovazione e sperimentazione, si moltiplicano le giovani imprese che hanno nella sostenibilità e nella green economy il loro motore. Indispensabili per emergere sono il coraggio e la creatività
Risorsa legno, idee sostenibili
Progetti artigianali e promozione della cultura del legno: a S.Giovanni al Natisone, in Friuli Venezia-Giulia, Eco.is è fin da metà anni ’90 un’impresa pioniera nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare. Oggi comprende tre attività distinte. Slow Wood incentiva il design correlato alla lavorazione artigianale del legno, con particolare attenzione ai risvolti sociali. L’obiettivo è la durabilità dell’oggetto in ottica non consumistica: si coltivano l’unicità, la tradizione e la cura del dettaglio. Lignamundi è il marchio della “xyloteca”, una raccolta di specie legnose (sezioni, tavole di tronco e oggetti) provenienti da tutto il mondo, selezionate per scopi di studio e ricerca, da visitare e assaporare con i 5 sensi. Vuès, infine, è un progetto
di Eco.is dedicato alla produzione di bastoncini masticabili ecocompatibili per i pet di casa (www.giannicantarutti.it).
Ecoprinting su tessuto
A Casole d’Elsa, in Toscana, ai confini della Maremma, la passione botanica dell’artista Marianna Sauro ha dato vita alla start up “Anima di foglia”. Al centro del progetto ci sono le antiche tecniche di tintura e stampa naturale su stoffa, reinterpretate in una linea d’abbigliamento e d’arredo basata sull’ecoprinting. Foglie, fiori e altri elementi come bacche e radici vengono impressi su tessuti tinti con pigmenti atossici: le sagome così trasferite mantengono forme e colori originali, e risultano molto definite e resistenti ai lavaggi. A Casole, ambita meta del turismo green, Anima di foglia organizza anche laboratori per approfondire questo metodo (www.mariannasauro.it).
Il robot che riduce i rifiuti
Dalla ricerca di un team di giovani imprenditori milanesi nasce il progetto Grycle (www.grycle.com). Il gruppo ha messo a punto il prototipo di una macchina in grado di riconoscere e separare gli scarti indifferenziati e di ridurli in granuli pronti per il riutilizzo come materia prima seconda nell’industria. In pratica, il dispositivo – rendendo superflua la raccolta differenziata manuale – potrebbe permettere di ridurre fino al 90% la produzione di rifiuti, riusando ciò che è stato consumato per trasformarlo in risorsa economica.
E-commerce virtuoso
Sostenibilità in rete: nata a Trento dall’idea di una giovane imprenditrice, Giulia Faleri, la start up Vezua (www.vezua.com, un marchio di O2 Forest) è una piattaforma italiana, e presto anche internazionale; propone un e-shop con oltre 500 prodotti di 40 aziende ecosostenibili. I settori merceologici sono i più vari: arredamento, abbigliamento, calzature, cosmetici, artigianato, prodotti alimentari. Una grande community green! Una parte del ricavato delle vendite attraverso la piattaforma viene impiegato per interventi di riforestazione, con l’acquisto di terreni inutilizzati dove verranno piantati alberi: la prima coltura è stata realizzata lo scorso aprile.
Il nuovo valore degli avanzi
Dall’artigianato all’industria, in ogni impresa lo smaltimento degli scarti di produzione rappresenta un problema pratico e logistico, e soprattutto un costo. Eppure, ciò che per un’azienda è scarto può essere utile ad altri, privati o imprese. Il network Sfridoo (www.sfridoo.com) offre la possibilità di pubblicizzare e vendere avanzi di svariate tipologie, dall’edilizia ai prodotti alimentari. Grazie ai contatti di questo canale è possibile risparmiare risorse e ridurre in modo drastico i rifiuti.
Pittura amica dell’ambiente
Ecocompatibile in ogni fase del ciclo vitale: produzione, utilizzo e smaltimento. La pittura minerale, realizzata grazie alla tecnologia di purificazione dell’aria Airlite (www.airlite.com), nasce da un progetto che applica all’edilizia i principi della green economy. Il 40% delle materie prime impiegate è riciclato; l’energia necessaria per ottenere i prodotti deriva al 100% da fonti rinnovabili. Stesa sulle superfici (esterne o indoor), la pittura Airlite è anti-smog, neutralizza gli agenti inquinanti e pulisce l’aria liberando ioni negativi. Il contenuto di VOC del prodotto è minore di 0,1 grammi per litro. L’azienda, con sedi in Italia e in Europa, si pone l’obiettivo di rendere l’ambiente domestico eco, salubre e protetto.