L’estate 2015 sarà ricordata come una delle più calde degli ultimi anni e complice il clima rovente si è diffusa la notizia di una nuova tassa sui condizionatori che peserebbe a famiglia circa 200 euro. In realtà la notizia è infondata e non vi è alcuna tassa da pagare sui condizionatori di casa. L’allarme si è creato in seguito ad un’errata interpretazione di un decreto nazionale di recepimento della direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia che promuove il contenimento dei consumi energetici nel settore civile, a beneficio di tutti i cittadini, prevedendo l’obbligo per chi possiede un condizionatore di dotarsi del cosiddetto libretto di impianto.
Una sorta di carta di identità dell’apparecchio, il libretto di impianto potrà essere compilato autonomamente o con l’intervento di un tecnico nel corso dell’abituale manutenzione periodica. Inoltre sono nel caso di climatizzatori con potenza frigorifera superiore ai 12 kW (che sono quelli normalmente destinati a negozi, uffici e industrie e non alle abitazioni private) sarà necessario richiedere, periodicamente, in base alle indicazioni fornite dall’installatore o dal produttore della macchina, l’intervento di verifica di un tecnico abilitato in grado di valutare l’efficienza dell’impianto e le relative prestazioni. Quest’ultimo avrà l’obbligo di rilasciare al cliente il cosiddetto rapporto di efficienza energetica e di trasmetterlo al catasto regionale di competenza secondo le scadenze temporali previste dal decreto per tipologia di impianto.
Insomma non vi è alcuna nuova tassa sui condizionatori per i cittadini, che dovranno solo pagare l’intervento del tecnico per garantire nel tempo il massimo livello di efficienza energetica del condizionatore. Anzi grazie proprio al monitoraggio e ai controlli periodici di efficienza dei propri impianti termici o di condizionamento in questo caso, come ha sottolineato anche Assoclima, l’Associazione Costruttori Sistemi di Climatizzazione, si potranno ottenere risparmi significativi in bolletta.