Il migliore utilizzo delle piastrelle di ceramica made in Italy in architettura viene ogni anno vagliato e riconosciuto dal concorso La Ceramica e il Progetto, promosso da Confindustria Ceramica e organizzato da Edi.Cer. L’edizione 2021, giunta al decimo compleanno e come da tradizione aperta a progettisti residenti nel nostro paese, ha visto in giuria due figure di prim’ordine come l’architetto Mario Cucinella e lo storico Fulvio Irace e la partecipazione di oltre sessanta realizzazioni.
Creatività, funzionalità, estetica i parametri di valutazione dei progetti, suddivisi in diverse categorie a seconda della destinazione d’uso.
Nella sezione residenziale la palma è stata assegnata a Villa T, minimale ma espressiva casa a Peschiera del Garda dello studio Ardielli Fornasa Associati: un vero e proprio “manifesto dell’abitare” con il tetto a doppia falda, i materiali costruttivi derivati dalla tradizione, i volumi semplici reinterpretati però in chiave assolutamente contemporanea. Mattoni a vista dei fronti e utilizzo delle piastrelle di ceramica (in tal caso Ceramica Sant’Agostino) per i rivestimenti sia esterni sia interni caratterizzano un edificio rigoroso e scenografico, in particolare nella relazione con il contesto e con la piscina dal taglio architettonico. Gli interni, declinati in tinte neutre con pochi tocchi materici, si distinguono per i soffitti spioventi di legno a vista, che ricordano il passato e nel contempo sottolineano la modernità dei volumi verticali.
Menzione d’onore, sempre in questa categoria, poi alla Casa in collina a Montevecchia (in Brianza) dello studio a25 architetti, ottenuta dalla ristrutturazione di una vecchia costruzione in cui si producevano vino e formaggio. Tre volumi contigui, uniti a creare un’unica abitazione, in cui le strutture portanti preesistenti ritmano la pulizia formale delle pareti a intonaco e delle superfici orizzontali, dove l’utilizzo delle piastrelle di ceramica (di Blustyle) ne sottolinea il rigore. Il risultato è un interessante mix tra innovazione progettuale e cultura della tradizione, che porta con sé il valore di un recupero degli edifici rurali e non dei nostri borghi abbandonati.
Nella categoria Istituzionale il premio è andato al nuovo complesso parrocchiale Resurrezione di Nostro Signore a Varignano dello studio TAMassociati, in cui grandi lastre ceramiche definiscono i volumi, mentre due menzioni sono state assegnate all’edificio per uffici Ceresio 7/9 a Milano (progetto di Paolo Asti Architects), dalla pelle di grès porcellanato che riprende la texture del ceppo, e alla suggestiva Passeggiata dei baci di Portofino, a cura di UNA2 architetti associati, con le sue “porte” colorate (dalle piastrelle Etruria Design).
La giuria ha inoltre premiato, nella sezione Commerciale, il Mozzanica&Mozzanica Headquarters di Alessandro Villa Studio a Osnago, anche qui frutto del ridisegno di una ex struttura produttiva, in cui grandi lastre ceramiche (Marazzi) riportano l’insieme alla contemporaneità. A cui si aggiungono due menzioni: la prima per la boutique Blessing a Castellamare di Stabia, a firma dello studio Carmine Abate Architetto (utilizzo delle piastrelle di Ceramica Vogue), la seconda al seicentesco Monastero di Arco, trasformato in albergo da noa* network of architecture (piastrelle Marca Corona, Florim, Casa Dolce Casa, Marazzi).