Dopo la Casa dei Tre Oci a Venezia, sede di mostre fotografiche, il mecenate Nicolas Berggruen attraverso il suo omonimo fondo ha acquistato nella città lagunare un secondo edificio storico, Palazzo Diedo. L’obiettivo è quello di trasformare anche questa storica costruzione, situata nel sestiere di Cannaregio, nella sede della nuova Berggruen Arts & Culture, luogo aperto, dedicato all’arte contemporanea e alla promozione dei giovani artisti.
Attualmente in corso di ristrutturazione e di restauro, Palazzo Diedo è stato costruito agli inizi del Settecento per l’omonima famiglia, i cui diversi esponenti hanno ricoperto cariche socio-politiche e religiose di rilievo per Venezia (Vincenzo è stato patriarca dal 1556 al 1560, altri furono comandanti, ambasciatori, vescovi, senatori). Diventato a fine Ottocento di proprietà della stessa città e trasformato in scuola elementare, per poi passare al Ministero della Gustizia, una volta riportato al suo splendore l’edificio ospiterà mostre – alcune delle quali con opere della collezione personale di Berggruen – e installazioni, oltre che convegni e un programma di residenza d’artista. Quest’ultimo è già stato inaugurato con Sterling Ruby, autore di A project in four acts, installazione pluriennale iniziata durante la scorsa Biennale d’Arte e in fieri fino alla primavera del 2024, quando l’artista americano sarà protagonista di una esposizione monografica in occasione dell’inaugurazione del palazzo.
L’opera, già visibile sulla facciata principale , evolverà con i lavori di recupero, quasi dialogando con essi per evidenziare esternamente le trasformazioni dello spazio interno.
“Nutrendo un profondo amore per Venezia – spiega lo stesso Nicolas Berggruen – desideravo da tempo creare un luogo in cui l’arte potesse essere ispirata dalla città e creata nella città. Siamo emozionati all’idea di realizzare ora questo sogno ristrutturando Palazzo Diedo, un edificio magnifico per molto tempo associato a una delle famiglie storiche di Venezia, per renderlo accessibile al grande pubblico. Guardiamo con entusiasmo all’idea di vedere artisti innovativi della città e di ogni parte del mondo venire a Palazzo Diedo per realizzare nuove opere e proporre nuove idee, restituendo a Venezia la sua importanza come luogo di creazione artistica.”
- progetto di restauro architetto Silvio Fassi
- fotografie Alessandra Chemollo e Andrea Avezzù (courtesy Berggruen Arts & Culture)