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Sono trascorsi cinque anni dal rogo che, il 15 aprile 2019, distrusse in gran parte l’esterno e l’interno della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, uno dei simboli della cristianità più conosciuti nel mondo.
Un ambizioso progetto di ricostruzione, ristrutturazione e restauro, supportato da ingenti investimenti pubblici e privati, ha consentito un avanzamento dei lavori a ritmo sostenuto: prima la messa in sicurezza, quindi il cantiere vero e proprio a partire dal 2021.
Così rinasce Notre-Dame che riaprirà al culto e alle visite dopo la solenne inaugurazione dell’8 dicembre. Gli interventi hanno riguardato l’intero edificio, dalle strutture portanti di muri e coperture agli spazi interni, navate e coro; è stata ricostruita e rimontata la “flèche”, la guglia crollata nelle fiamme dell’incendio, ripulite le pietre, ripristinati e ridipinti le statue, i decori, le campane.
La Cattedrale, la cui fondazione risale al 1163, ha subito nei secoli parziali distruzioni e ricostruzioni, sempre con opere ingenti. Gli elementi andati distrutti nell’ultimo catastrofico evento risalivano in parte al XIII secolo, in parte erano stati inseriti durante l’intervento voluto da Viollet-Le-Duc nel XIX secolo.
La protezione antincendio, uno step fondamentale
L’apparato di sicurezza è stato ripensato con nuovi mezzi tecnici di prevenzione, sorveglianza e rilevazione: barriere tagliafiamma, sistema di nebulizzazione, centrale di controllo in funzione H24, colonne antincendio e nuove reti idriche per facilitare ai pompieri l’accesso all’acqua.
Il progetto: materiali e opere
Per riportare Notre-Dame allo splendore originale hanno lavorato – sul posto e negli atelier in tutta la Francia – maestranze specializzate: tagliatori di pietre, fabbri artigiani, falegnami ed ebanisti, maestri vetrai, restauratori di dipinti, scultori, decoratori, doratori, costruttori di organi.
Pietre: come quelle del passato
I materiali lapidei utilizzati per la ricostruzione sono stati estratti da cave francesi situate nei Dipartimenti dell’Aisne e dell’Oise. La loro origine geografica, così come le loro caratteristiche morfologiche, sono identiche a quelle delle pietre impiegate per la costruzione dell’edificio nel Medioevo.
Volte: così sono rinate
Quelle del transetto e della navata erano andate distrutte nel rogo: il loro ripristino ha costituito una delle opere maggiori del cantiere. La ricostruzione delle volte è stata preceduta dal risanamento delle pietre “salvate” e rimaste al loro posto: queste erano ammalorate perché avevano assorbito umidità e sali dall’acqua riversata per spegnere l’incendio.
Legno: il taglio delle querce
In più tempi, a partire dal 2021, sono stati effettuati i tagli delle querce per ricostruire le strutture lignee della Cattedrale. Provengono da foreste pubbliche e private distribuite nel Nord-Est della Francia; delle 1.000 querce impiegate solo per la flèche e il transetto, 8 erano di larghezza e lunghezza eccezionali.
I numeri del restauro
- 1.000 sono i metri cubi di pietre impiegati per ripristinare le murature e le volte di Notre-Dame; 2.000 le querce utilizzate per ricostruire le strutture in legno
- Sono serviti 4.000 metri cubi di piombo per rifare la copertura
- Per ricostruire la “flèche” è stata installata un’impalcatura alta 100 m
- 100 metri è la lunghezza della navata della Cattedrale
- 2.000 sono le statue e i decori restaurati o riscolpiti, tra questi le chimere e le gargolle
- Per finanziare il restauro sono stati raccolti 846 milioni di euro da 340.000 donatori di 150 diversi Paesi. Sono stati coinvolti 250 tra imprese e atelier
- Una volta riaperta Notre Dame, si pagherà un biglietto per visitarla? Il Governo francese sta vagliando anche quest’opzione