Il concept di casa sana e sostenibile Living Places Copenhagen, sviluppato dal Gruppo Velux con gli studi di progettazione architettonica EFFEKT e di ingegneria Artelia e gli appaltatori Enemærke & Petersen, ha vinto il MIPIM Award 2024 come Miglior progetto residenziale. Un successo confermato dall’interesse suscitato durante la presentazione del progetto all Biennale di Architettura di Venezia 2021 e da diversi successivi riconoscimenti.
Casa sana e sostenibile nella realtà
Trasformato in prototipo nel quartiere ferroviario del capoluogo danese, il concept di casa sana e sostenibile si basa sull’idea possibile di indirizzare il settore dell’edilizia verso nuove modalità di costruire le case, per far fronte alle sfide globali sempre più pressanti legate al clima e alla salute delle persone. In quest’ottica Living Places si basa su cinque principi chiave, che definiscano in modo soddisfacente l’abitare di un futuro prossimo venturo:
- salubrità
- adattabilità
- semplicità
- condivisibilità nel tempo
- scalabilità.
Una cinquina di concetti da utilizzare come linee guida, sia per le nuove realizzazioni sia per quelle esistenti.
Un approccio olistico a un’edilizia davvero sostenibile, che secondo la giuria del premio, dimostra come sia già possibile “costruire edifici con emissioni di CO2 di due terzi inferiori rispetto allo standard danese attuale, comunque tra i migliori al mondo, garantendo non solo un clima indoor eccellente, ma utilizzando tecnologie e materiali già esistenti”.
Nella speranza che l’esempio di Velux sia, sempre secondo la giuria, “fonte di ispirazione per altri marchi del settore, dimostrando come ogni azienda possa apportare importanti cambiamenti in termini di sostenibilità e di impatto ambientale”, il progetto di casa sana e sostenibile Living Places a Copenhagen consta di sette costruzioni – due case complete e cinque padiglioni – aperte al pubblico. Piccoli edifici dal telaio strutturale di legno, da visitare e da studiare come casi studio oltre che come modelli realmente riproducibili, in cui ogni componente è industrializzato – per garantirne velocità di riproduzione, standardizzazione dimensionale, disassemblaggio e riciclo a fine vita – e già presente sul mercato. Come appunto è il caso delle finestre per tetti Velux.