Plastica: luci e ombre sul tema nella mostra dal 26 marzo al Vitra Design Museum

Il Vitra Design Museum dal 26 marzo al 4 settembre 2022 riassume la lunga storia di un materiale che da rivoluzionario è diventato simbolo controverso.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 05/03/2022Aggiornato il 05/03/2022
Vitra Design Museum, Plastic: remaking our world

Dal 26 marzo al 4 settembre 2022 il Vitra Design Museum celebra con la mostra “Plastic: remaking our world” la storia della plastica, forse il materiale che più di ogni altro ha dato – e continua a dare – forma al nostro paesaggio quotidiano. Dagli imballaggi alle sneakers, dagli elettrodomestici piccoli o grandi all’arredamento, dai mezzi di trasporto alle componenti costruttive… Questa materia prima multiforme, per eccellenza artificiale, sin dalla sua nascita nel secolo scorso ha invaso ogni settore produttivo. Inizialmente rivoluzionaria, oggi, che è arrivata ad essere estremamente sofisticata dal punto di vista sia prestazionale sia estetico e nel contempo simbolo della sovra-produzione consumistica ma soprattutto delle drammatiche conseguenze dell’inquinamento ambientale, la plastica può raccontare la controversia di un lungo periodo storico dello sviluppo umano e industriale.

Mappa di Synthetica, continente delle plastiche, Fortune (1940, archivio Vitra Design Museum)

Mappa di Synthetica, continente delle plastiche, Fortune (1940, archivio Vitra Design Museum)

La mostra della sede-museo del rinomato marchio di arredi riassume questa parabola partendo dai primi anni del Novecento –  è del 1907 l’invenzione della bachelite, primo vero materiale completamente sintetico, ad opera di Leo Baekeland –  per arrivare ai giorni nostri. Oggetti, opere d’arte, video, saggi ripercorrono il viaggio fantastico della plastica nei decenni, dal boom iniziale alla perdita dell’appeal utopico, fino alle più attuali soluzioni sostenibili di utilizzo e di produzione.

Una lunga traversata che coinvolge cambiamenti sociali di abitudini, gusti, mode, per arrivare a una domanda cruciale: quale deve essere d’ora in poi il ruolo di designer e produttori nel processo di presa di coscienza collettiva della questione ambientale? Ecco allora presentati al pubblico innovativi progetti nel segno dell’economia circolare, della nuova estetica del “riciclato”, del rimedio ai danni perpetrati all’ambiente: plastica derivata da fonti rinnovabili come alghe o miceti, materiali plastici semplicemente degradabili da microrganismi, rifiuti trasformati in risorse…

Coltivazione di micro-alghe per bio-polimeri, Klarenbeek & Dros in collaborazione con Luma, (foto Antoine Raab, courtesy Luma)

Coltivazione di micro-alghe per bio-polimeri, Klarenbeek & Dros in collaborazione con Luma, (foto Antoine Raab, courtesy Luma)

Di stretta attualità anche la sezione dedicata alle realtà impegnate nella pulizia di mari e fiumi: The Ocean Clean Up, Everwave, The great bubble barrier. Tre esempi di ricerca applicata, che mediante soluzioni diverse lottano contro il punto di non ritorno dell’inquinamento oceanico, con la speranza che l’impegno diventi un giorno – si spera non troppo lontano – superfluo.     

  • Cosa: Plastic: remaking our world
  • Quando: 26 marzo – 4 settembre 2022
  • Dove: Vitra Design Museum, Charles-Eames-Straße 2, Weil am Rhein (Germany) 
  • Informazioni: http://www.design-museum.de

Alcuni progetti sulla plastica in mostra

  • Dépliant bakelite (1930),
courtesy of Amsterdam Bakelite Collection
  • Mappa di Synthetica, continente delle plastiche, Fortune (1940, archivio Vitra Design Museum)
  • Precious Plastic, courtesy of Precious Plastic
  • Peter Stackpole »Throwaway
Living« per LIFE magazine (1955) © Getty / foto Peter Stackpole
  • The Ocean Cleanup, 2021 ©The Ocean Cleanup
  • The Ocean Cleanup, selezione dei rifiuti di plastica (2021) ©The Ocean Cleanup
  • Radio Panasonic Toot-a-Loop R-72S (1969–72) © Vitra Design Museum (foto Andreas Sütterlin)
  • Plastic Culture / Vertical Bioplastic Farm (Marco Cagnoni, 2018, foto Nicole Marnati)
  • Poltrona Globe Chair (design Eero Aarnio, 1963) © Vitra Design Museum (foto Jürgen Hans)
  • Coltivazione di micro-alghe per bio-polimeri, Klarenbeek & Dros in collaborazione con Luma, (foto Antoine Raab, courtesy Luma)
  • Macchinari per la lavorazione della plastica di Precious Plastic, courtesy of Precious Plastic
  • Giacca MycoTEX di MycoTEX in collaborazione con Karin Vlug (foto Jeroen Dietz)
  • Vaso Botanica (design Studio Formafantasma, 2011) commissionato da Plart Foundation (foto Luisa Zanzani)
  • Sedia Müll Direkt (design Bär+Knell, 1994) © Vitra Design Museum (foto Jürgen Hans)
  • Maison Auguste Bonaz, spille di galalite e lucite (1920-30) ©Vitra Design Museum (foto Andreas Sütterlin)
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