Il crowdfunding, termine inglese che individua un finanziamento collettivo, come già funziona per lo sviluppo di un progetto creativo o per il sostegno di comunità in difficoltà, può utilmente essere messo al servizio di processi per migliorare la città. Lo ha dimostrato il progetto torinese Bottom Up!, che ha individuato dodici progetti di rigenerazione urbana: altrettanti siti sotto-utilizzati del capoluogo piemontese, da riconvertire o a cui dare nuova identità grazie al sostegno economico di donatori qualunque.
Esperimento durato un anno, il progetto si è concluso con un festival di architettura a festeggiamento dei risultati raggiunti. La campagna di reperimento dei fondi da parte di privati ha infatti raccolto oltre sessantamila euro (sui centoventimila previsti), che andranno a migliorare quattro zone di Torino. Si tratta di Miraorti, riqualificazione di sei ettari di orti abusivi in zona Mirafiori sud mantenendone la vocazione agricola, Wall Coming, nuovo spazio multidisciplinare interno al carcere minorile Ferrante Aporti gestito dai ragazzi reclusi, Cortile Mondo, trasformazione di un’area verde scolastica in spazio pubblico di aggregazione, Forno sociale Spiga, creazione di un forno comunitario nel quartiere Barriera di Milano, all’interno degli Orti del Boschetto, per sostenere l’integrazione e una nuova generazione di artigiani.
Promosso da Fondazione per l’architettura/Torino e dall’Ordine degli Architetti della città, il progetto Bottom Up! ha dimostrato come partendo “dal basso” sia possibile coinvolgere le persone nel cambiamento dello spazio urbano, rigenerandone le energie e le relazioni che vi sono ospitate. Resta ancora aperta la possibilità di continuare a donare, al fine di riuscire ad aggiungere almeno altri due progetti, tra quelli ancora in lista: Risorgimento Social Club, recupero della tettoia della storica bocciofila ANPI del quartiere Barriera di Milano, 28.Lo spazio di mezzo, nuovo luogo di incontro culturale sino-italiano nella Circoscrizione 4, Ruota di Scarto, cucina mobile per ridurre lo spreco alimentare nelle piazze adibite a mercato, Pietra Alta, “salotto di quartiere” all’aperto in via Cavagnolo, Stiamo Freschi! 10×10, nuova area verde in San Salvario, Hear Me, trasformazione di un giardino pubblico in luogo di ascolto per la riabilitazione psichica e sociale, Convi, Casa del Quartiere Villaretto, Corti.lì, restituzione alla collettività di due grandi cortili alberati del centro di Torino.
Modello assolutamente esportabile, il crowdfunding per migliorare la città è un processo che nel resto dell’Europa è già consuetudine, “grande acceleratore sociale di business urbano e sociale”, secondo il presidente dell’Ordine degli Architetti torinese, già validamente sperimentato anche in metropoli complesse come Londra, Lione, Liverpool, Manchester e Rotterdam.