È stata inaugurata in via Cernaia, a Brera, nel centro di Milano, Casa Mutina, nuovo spazio di esposizione voluto dall’azienda attiva nel mondo della ceramica, intesa non solo come materiale per il rivestimento ma come addendo importante nel progetto di interior design. A comunicare la filosofia aziendale e il ruolo dato ai rivestimenti, è stata chiamata Patricia Urquiola, che ha voluto proporre il progetto per un luogo in cui il prodotto diventasse protagonista di all’interno di un vero e proprio appartamento.
Ha così preso forma Casa Mutina, dove una boiserie ridisegna le funzioni degli ambienti tipici di un appartamento, invitando il visitatore ad attraversare ingresso, studio, bagno, cucina e sala, luoghi che vedono la successione delle diverse piastrelle scelte per rivestire il pavimento e le pareti (fino a 240 cm). L’obiettivo dello Studio Urquiola è stato di “sviluppare un aspetto visivo che rimanda a una percezione intima e familiare dello spazio, che si discosta dal convenzionale showroom. Il pavimento flottante e la boiserie si distaccano dalla struttura esistente: pulizia, chiarezza e ordine sono infatti il fil rouge tematico dell’appartamento. Completano il progetto la scelta dei pavimenti distaccati dal muro, che diventano così visivamente simili a tappeti, e le pareti sopra la boiserie che, invece, restano grezze, di colore rosato, rispecchiando il rigore presente in tutte le stanze”.
Parte fondamentale del progetto per Casa Mutina ha riguardato lo studio del dialogo fra superfici e spazio, fra rivestimenti e funzioni. È direttamente Patricia Urquiola a spiegarne il rapporto: “Le ceramiche vivono nella casa e il visitatore si scopre ad esplorarne le qualità tattili in modo molto spontaneo. Dall’ingresso, che rappresenta un’intima galleria d’arte domestica, si passa poi allo studio, al bagno, alla cucina con sala da pranzo e al living con postazione di lavoro. La possibilità di lavorare agilmente con ospiti presenti fisicamente o collegati da remoto attraversa tutti gli spazi: una riflessione sul tema home working”.
Ultima nota, il visitatore oltre a toccare con mano le ceramiche Mutina nell’attraversare gli spazi, incontra anche opere d’arte, scelte per sviluppare ulteriormente l’idea di spazio e firmate da artisti come Fischli/Weiss, Hiroshi Sugimoto, Franco Vimercati, Francesco Gennari e Luigi Ghirri.