Le soluzioni green ci sono, anche se di continuo acquistiamo, consumiamo e buttiamo. Sempre di più. In Europa, nel 2014, si sono prodotti oltre 240 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Numeri elaborati dall’Eurostat che ha anche integrato i dati dell’Ispra, divulgati a fine 2016. Una montagna di spazzatura che è necessario provare a ridurre.
Contiamoci.com è una community nata dall’esigenza personale della sua fondatrice Greta Golia e dalla sua voglia di vivere in modo più sostenibile. Dopo una prima fase di piccoli cambiamenti condivisi con le persone che le stavano accanto, Greta ha capito di essere abbastanza sola nel suo percorso verso un nuovo stile di vita. Da questa solitudine e dalle competenze del compagno Silvano Stralla, sviluppatore, è nato il portale Contiamoci.com. Per farne parte e condividere i suggerimenti green è sufficiente iscriversi, navigare tra le buone abitudini e selezionare quelle che già si mettono in pratica o che si vorrebbe inserire nella propria routine. Si può partecipare proponendo una propria green action, leggendo quelle degli altri e discutendone.
Le buone pratiche censite sono più di 800 e il sito conta già oltre 2600 utenti. I temi sono i più disparati: dalle pratiche della nonn,a al decluttering, dall’alimentazione vegana fino ad oggetti di cui magari non si conosceva l’esistenza. Un esempio? Lo spazzolino in bamboo, che costa come uno di plastica, ma non inquina.
La speranza che le buone pratiche divulgate dal digitale possano passare al reale si esprime anche attraverso l’elaborazione di nuove applicazioni e proposte. Locloc, per esempio, è un servizio che si basa su un’idea semplice: il noleggio. Il sito è nato nel 2013 come esperimento e ora conta 45 mila utenti divisi in particolare tra Milano, Torino, Bologna e Roma. Chi s’iscrive cerca un oggetto da noleggiare o da dare in affitto, lo prenota o affida sul sito, si accorda per il pagamento diretto e la firma di un contratto di locazione e anche per il ritiro. La piattaforma funge solo da aggregatore, colleziona circa 110 mila scambi l’anno e le transazioni non sono un guadagno per i fondatori che hanno ideato il servizio per passione e per divulgare la cultura dello scambio.
A Bologna invece è nata “Leila – La biblioteca degli oggetti”, un luogo fisico, dove si possono prendere in prestito oggetti, in modo da non doverli acquistare. Il progetto riprende un’idea già sviluppata nel 2011 in Germania e Austria. Un modo per creare una piccola rivoluzione culturale che investa le abitudini quotidiane dei cittadini, l’idea di consumo, di acquisto e di possesso e che permetta di testare gli oggetti prima di comprarli, risparmiare e aumentare l’attenzione all’ambiente.