Evoluzione contemporanea del chiosco di giornali, l’edicola del futuro appena inaugurata a Milano è un importante simbolo sia fisico sia evocativo, non indifferente in questi tempi in cui il digitale sembra sempre sorpassare la carta stampata e in cui diminuiscono gli spazi di ritrovo e di socialità di ogni comunità.
Progettata da ABC – Architetti Barban Cappellari come una piccola architettura preziosa, l’edicola è un regalo di Rubner Haus al proprietario di uno storico chiosco milanese, ma vuole diventare esempio di presidio sul territorio, luogo di riferimento per gli abitanti, di micro-ricettività puntuale e ripetibile.
Il volume, interamente di legno, si ispira alla forma archetipica della capanna, con tetto spiovente a doppia falda: un simbolo che richiama l’idea protettiva della casa e nel contempo presenta l’architettura in tutta la sua semplice forza espressiva. Chiuso diventa segno urbano impenetrabile ma comunque vivo grazie a pannelli comunicativi digitali e a vetrine espositive, aperto si trasforma in una sorta di scenario per la cultura – libri e giornali – e per le persone che ne vengono attratte.
“Oggi si parla molto di rigenerazione urbana, spiega Deborah Zani, ceo di Rubner Haus, quale strumento per restituire alla collettività beni che incidano positivamente sui valori di inclusione sociale e di integrazione. L’edicola, che di solito si affaccia su una piazza o un incrocio, è uno degli spazi emblema al centro di scambi e relazioni.” La semplice riflessione ha spinto l’azienda e i progettisti a lavorare su una parola chiave come sostenibilità, declinata però anche dal punto di vista etico-culturale e abitativo, oltre che ambientale. Un aspetto, quest’ultimo, risolto mediante la scelta del legno, materia prima nel contempo della tradizione e dell’innovazione. Perché costruire con tale materiale, ricorda ancora Deborah Zani, significa “rispettare l’ambiente, garantire elevati livelli di comfort oltre che un basso consumo energetico, restituire alla comunità un bene autorigenerante che si innesta naturalmente nel tessuto urbano e delle relazioni sociali”.
Così, anche il contesto cittadino in cui è stata inserita l’edicola del futuro ha risentito del valore acquisito, trasferendone una parte anche all’attività del chiosco, almeno per scongiurarne ancora per un po’ l’estinzione.