Dopo essere passato dalla cesta dei panni da lavare alla lavatrice, il bucato è finalmente pronto per lo step successivo: essere sistemato sullo stendibiancheria.
Al momento di sceglierne uno, è bene valutare alcuni piccoli (ma utilissimi) dettagli: prima di tutto bisognerà valutare, oltre alle misure da aperto, anche quelle da chiuso, pensando anche allo spazio disponibile per riporlo in lavanderia o nel ripostiglio.
Spesso sottovalutata, anche la grandezza dei fili non è da trascurare, perché se sono sufficientemente spessi non segnano la biancheria, riducendo di conseguenza i tempi di stiratura. Pratico, anche se non indispensabile, l’eventuale accessorio per appendere piccoli capi.
Altro elemento utilissimo è che lo stendibiancheria sia dotato di ruote, così che sia facile da spostarlo carico da un ambiente all’altro.
Speciali giunti, poi, possono impedire le chiusure accidentali anche durante la movimentazione, mentre il blocco delle ali permette di riporre lo stendibiancheria in modo sicuro. Da considerare anche la conformazione delle gambe, da cui dipende la stabilità.
Ulteriore plus è la presenza sugli appoggi a terra di protezioni antigraffio, che preservano il pavimento, in particolare il parquet, scelto sempre più spesso per amore di uniformità per tutti gli ambienti della casa, compresi i bagni e a volte anche i locali di servizio.
Ultima ma non meno importante caratteristica è l’estensibilità dello stendibiancheria, ovvero la presenza di un sistema di prolunga dei fili, che rende più semplice stendere capi grandi come lenzuola, copriletti, tovaglie. Esistono modelli estensibili sia nelle classiche versioni da terra, sia in quelle da fissare al parapetto del balcone.