Tra artigianato e arte, la lavorazione e la pittura della ceramica hanno assunto nei secoli un ruolo di primaria importanza nell’arte e nell’economia della città di Pisa, al punto da diventarne uno dei tratti distintivi: una tradizione che oggi tende purtroppo a scomparire, ma che alcune realtà locali, come la ditta Maro Cristiani (www.cristiani.it), non smettono di incentivare e promuovere con entusiasmo. Maro Cristiani propone – nella sua produzione – anche la serie “Bacini ceramici”, comprendente piatti decorativi e mattonelle di rivestimento denominate Tarsie (disponibili in vari formati quadrati, da 5×5 a 20×20 cm e vendute al pezzo) che si ispirano, nei motivi e nei colori, ai bacini ceramici decorativi delle antiche chiese pisane. Ancora oggi, anche nella loro versione contemporanea, questi modelli vengono realizzati e dipinti manualmente, uno per uno, da artigiani della zona, riproponendo i disegni originali con leggere differenze che rendono unico ogni elemento.
Sarà possibile conoscere da vicino i segreti di queste tecniche secolari il prossimo 28 e 29 giugno, in occasione della mostra “Pisa città della ceramica”, in corso di svolgimento nella città toscana: un evento diffuso sul territorio, distribuito in diversi spazi espositivi con un’esposizione inedita di pezzi in gran parte provenienti dal Museo Nazionale di San Matteo. Nella sede della Camera di Commercio (il 28 giugno dalle 18 alle 22, il 29 dalle 17 alle 22), Maro Cristiani ospiterà laboratori di ceramica che vedranno all’opera artigiani impegnati a mostrare al pubblico la realizzazione pratica di piatti e mattonelle decorati a mano a pennello (che dovranno essere poi completati con la cottura in forno).
Ma che cosa sono i bacini ceramici, così indissolubilmente legati fin dall’antichità alla storia di Pisa? Elementi decorativi e architettonici, sono piatti in maiolica (bicotture smaltate) che venivano incastonati nella fascia alta delle facciate delle chiese pisane, inseriti in apposite concavità la cui posizione veniva già prevista in fase di progettazione. Dipinti a mano, questi piatti riproducevano motivi importati come trofei dal mondo islamico del Mediterraneo orientale (Tunisia, Anatolia, Egitto, con il quale i crociati cristiani, provenienti da Pisa e dalle altre città italiane, erano entrati in contatto durante le Crociate. È già a partire dal X secolo che la tradizione dei bacini ceramici incomincia a diffondersi nella zona. In seguito, per poterli preservare dall’azione del tempo, questi manufatti sono stati rimossi dalle facciate delle chiese e conservati in musei, soprattutto Museo di San Matteo a Pisa. Al posto degli elementi originali, erano state poi inserite delle copie fedeli, realizzate da botteghe artigianali pisane, tra le quali quella delle Ceramiche Nedo, che è stata attiva fino agli anni ’70.
La mostra “Pisa città della ceramica: mille anni di economia e arte, dalle importazioni mediterranee alle creazione contemporanee” offre al pubblico una selezione di oltre 500 pezzi, con la possibilità di conoscerne da vicino la storia e l’origine.
La varietà dei disegni, riproposti inalterati da Maro Cristiani nei suoi modelli di piatti e piastrelle per il bagno e la cucina, è davvero molto ampia: oltre ai motivi geometrici, tra i soggetti più caratteristici ci sono quello del pesce (presente in origine nei decori sulla facciata della chiesa di S.Stefano a Pisa) e quello del veliero (chiesa di S.Piero).
Se poco è cambiato nei disegni e nelle tecniche di realizzazione, le ceramiche pisane contemporanee che nascono dal modello di quelle antiche si distinguono per una caratteristica molto importante: sono dipinte con colori che non contengono metalli e che non risultano quindi tossici per chi le lavora come lo erano invece quelle del passato.
Mostra Pisa Città della ceramica (aperta dal 5 maggio al 5 novembre)
Cristiani sarà presente giovedì 28 giugno dalle 18 alle 22 e venerdì 29 giugno dalle 17 alle 22
presso la Camera di Commercio di Pisa, Piazza Vittorio Emanuele II, 5
Clicca sulle immagini per vederle full screen