Vendere casa: con l’Home Staging bastano 36 giorni

Piccoli e ben studiati interventi di stile e un servizio fotografico professionale possono far vendere l'immobile quattro volte più velocemente, e lo sconto medio scende al 3%. Il mercato immobiliare punta sull'Home Staging.

Stefania Lobosco
A cura di Stefania Lobosco
Pubblicato il 06/09/2022Aggiornato il 06/09/2022
Home Staging
Si chiama Home Staging e sempre più italiani lo iniziano a conoscere ed apprezzare, si tratta di un’attività di valorizzazione degli ambienti di un immobile al fine di venderlo o affittarlo più velocemente e ad un prezzo più alto. Secondo i dati raccolti dalle due associazioni di categoria italiane che riuniscono i professionisti della valorizzazione immobiliare, effettuando un’opera di allestimento degli interni e migliorando la presentazione dell’immobile, è, infatti, possibile venderlo in un tempo 4 volte più veloce e facendo calare lo sconto al 3%
 
Da un sondaggio svolto dall’Associazione Nazionale Home Staging Lovers e dall’Associazione Professionisti Home Staging Italia, emerge che un intervento ben studiato di Home Staging e un servizio fotografico professionale sono l’accoppiata vincente per ridurre drasticamente i tempi di vendita di un immobile, come pure per ottenerne il massimo nel settore delle locazioni.
 
Una casa post intervento di Home Staging trova un acquirente in circa 36 giorni (46 i giorni di permanenza sul mercato post- Home Staging rilevati nel 2020), oltre 4 volte più velocemente rispetto ai 6,7 mesi della media italiana (fonte: Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – Banca d’Italia 2021). Il dato complessivo del venduto post-Home Staging raggiunge il 96%. Il fattore tempo appare quindi determinante per la conclusione di un buon affare: ridurre i tempi di vendita consente di massimizzare e difendere il prezzo di vendita, con uno sconto medio post- Home Staging del 3% (il 4% nel 2020) contro il 9,7% della media italiana, rilevato per il 2021 da Bankitalia. Ottimo anche il dato complessivo del venduto post Home Staging, che raggiunge ben il 96%.
 
Dati Home Staging in Italia

Dati Home Staging in Italia

Poco più di un mese per vendere la propria casa è certamente un dato estremamente interessante, come anche il 3% di sconto medio. Le case valorizzate attraverso l’azione di marketing dell’Home Staging si vendono molto più velocemente rispetto alla media nazionale e, in un mercato ribassista, si riesce a mantenere alta la percezione del reale valore, contenendo lo sconto medio.” – quanto affermato da Michela Galletti, Presidente dell’Associazione Nazionale Home Staging Lovers, associazione che riunisce il maggior numero di professionisti attivi nella valorizzazione immobiliare. “Siamo davvero felici per questi dati, sempre più positivi, e orgogliosi del lavoro svolto dai nostri associati su tutto il territorio nazionale. Puntiamo moltissimo sulla preparazione dei nostri Home Stager” – ha sottolineato Michela Galletti.
 
“E anche sul fronte delle locazioni a breve terminefa notare sempre il Presidente HSL – l’Home Staging si rivela un valido strumento per valorizzare anche gli immobili destinati al turismo, che si collocano sul mercato con un prezzo di locazione più alto del 10% e registrano un aumento del tasso di occupazione medio del 36%”.
 
L’Home Stager, lo dice la parola stessa, mette in scena una casa con il preciso obiettivo di svelarne tutte le potenzialità a un target ben individuato di compratori o affittuari.  “Il costo dell’Home Staging è un investimento inferiore rispetto ai costi di una proprietà che resta a lungo sul mercato, quindi la strategia migliore è pianificare sin dall’inizio un investimento che è contenuto e viene subito ripagato” – assicura Michela Galletti.
 
Secondo quanto emerge dai dati, quindi, l’investimento in home staging è certamente inferiore rispetto al costo derivato da una proprietà che resta a lungo sul mercato. Il successo dell’Home Staging riguarda tutto il territorio nazionale. Il 34,4% dei lavori di home staging per la vendita si concentra infatti in Emilia Romagna, mentre il 14,8 è nel Lazio. A seguire Toscana e Lombardia (9,8% ciascuna), Sardegna (6,6%), Puglia e Campania (4,9% ciascuna), Trentino Alto Adige, Veneto e Piemonte (3,3% ciascuna).
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